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La cantata ritrovata di Händel

di Maurizio Verducci - 25 Ottobre 2016

Grande notizia per gli amanti della musica barocca. È stata trovata ad Amsterdam una cantata di Georg Friedrich Händel che farà il suo debutto nella capitale olandese il prossimo 9 aprile. Si tratta di una prima versione di Tu fedel? Tu costante? HWV 171.

La cantata è stata trovata da John Roberts, musicologo della University of California ed appassionato di Händel, in una collezione privata del direttore d’orchestra, esperto organista e clavicembalista, Ton Koopman.

Per i meno esperti. La cantata è una composizione di musica vocale di origine italiana, tipica della musica barocca. È generalmente composta da una sequenza di brani come arie, recitativi, duetti e cori, come anche brani strumentali. A differenza della tradizionale opera barocca, la cantata viene eseguita in uno spettacolo di dimensione minore, senza apparato scenico.

Secondo il sito web del musicista olandese Koopman, la cantata appena ritrovata sarebbe una versione meno recente e molto diversa rispetto a quella che conosciamo oggi. Infatti, solo la prima aria è grosso modo la stessa, mentre le rimanenti tre sono essenzialmente nuove. HWN 171 a – questo il nome dato all’opera recentemente scoperta – si differenzia dalla sua versione più celebre nell’aggiunta di un oboe al tradizionale organico composto da due violini e un basso continuo che accompagnano la voce del soprano.

Nonostante le differenze nella partitura, il tema della cantata rimane pressoché quello di Tu fedel? Tu costante? Il tono del pezzo è comico e pungente: l’eroina non si lamenta per amore o per essere stata abbandonata, ma si diverte ad avere l’ultima parola mentre caccia via il suo compagno, a cui fa un elenco delle varie fanciulle (Filli, Licori, Lidia, …) con cui lui ha intrecciato delle storie amorose mentre i due si frequentavano, poco dopo che il ragazzo le promette di esserle fedele.

Non ci sono dubbi riguardo alla paternità di Händel considerati gli innumerevoli riscontri tra i motivi melodici della “nuova” cantata e gli altri suoi lavori, come l’opera Almira, eseguita ad Amburgo nel 1705, prima della partenza del compositore tedesco per l’Italia. Infatti, probabilmente Händel compose HWV 171 a a Venezia o a Firenze prima del suo arrivo a Roma tra la fine del 1706 e l’inizio del 1707, come attestato nel Diario di Roma da Francesco Valesio. Secondo questa supposizione, la cantata appena ritrovata sarebbe la prima composizione in italiano del musicista. Nei pochi anni trascorsi nel Bel Paese, il compositore originario di Halle scrisse moltissima musica per il clero romano e molte cantate in stile pastorale, visto che l’opera era stata vietata nello Stato Pontificio.  Il soggiorno del “caro sassone” – come scrive Valesio – in Italia fu un periodo prezioso di formazione nella scrittura vocale e per gli archi, come si può ben notare nella produzione successiva a partire dalla musica strumentale da camera fino a quella vocale sia sacra che profana.

Sabato 9 aprile, al Concertgebouw di Amsterdam, sarà proprio Ton Koopman a dirigere l’orchestra nella primissima mondiale della cantata appena ritrovata nella serie di concerti Zaterdagmiddagmatinee. Il programma prevede l’esecuzione di diversi pezzi contemporanei all’epoca di Handel tra cui il Concerto grosso in Es, op. 7, nr. 6 ‘Il pianto d’ Arianna’ di Locatelli e la cantata ‘Wo gehet Jesus hin?’ di Johann Sebastian Bach.

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