Vita e legami di un musicista: lo Scalero Day
di Filippo Simonelli - 14 Dicembre 2022
Il 17 dicembre si conclude la prima edizione del Festival Musicale Rosario Scalero, un ciclo di 13 appuntamenti che hanno coinvolto musicisti, studiosi, studenti e associazioni alla scoperta della cultura musicale piemontese. I più attenti di voi si ricorderanno che ne avevamo parlato già qui, qualche tempo fa.
Scalero, per chi non lo conoscesse
Il festival è stato ispirato dalla figura del maestro piemontese Rosario Scalero, violinista e compositore della prima metà del novecento. Nato a Moncalieri nel 1870, Scalero studiò a Vienna e poi si dedicò alla composizione, ottenendo un buon successo internazionale. Insegnò composizione alla Mannes School di New York e al Curtis Institute di Philadelphia, dove ebbe allievi come Samuel Barber, Gian Carlo Menotti e Nino Rota: proprio a questi nomi e al ruolo che ha giocato nella loro formazione è legato il nome di Scalero. Ed in effetti il suo compito è stato fortemente meritorio, ma c’è molto di più nella sua storia che non la vita di un bravo insegnante.
Ed è proprio l’idea di restituire una figura tridimensionale, un ritratto completo di un musicista e di un uomo del suo tempo che è stata proprio al centro di tutta l’iniziativa portata avanti da Chiara Marola, ideatrice del Festival, e di tutta la comunità che si è stretta attorno a questa iniziativa.
Piemontese di nascita ma poi stabilitosi nel territorio del canavese, proprio in questi territori ha suscitato l’interesse che ha poi portato alla riscoperta e forse definitiva consacrazione che sta avendo luogo in questo periodo. Scalero infatti morì a Montestrutto, vicino Ivrea, nel 1954, dopo aver comunque stabilito un legame profondo con questa terra.
Il programma dello Scalero Day
Grazie al lavoro infaticabile di un team che coniuga una serie di figure che spaziano dalla performance quanto alla musicologia e alla più minuziosa filologia arrivando poi fino a toccare le arti visive, il Festival è pronto a culminare il prossimo 17 dicembre con un immancabile “Scalero Day”. E proprio le arti visive, in senso lato, rappresentano il piatto forte e quasi inedito di questo gran finale.
Sabato prossimo, il Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino ospiterà infatti la proiezione del docufilm “Rosario Scalero: un Maestro tra due Mondi” prodotto dall’Istituto per i Beni Musicali in Piemonte. La proiezione sarà introdotta dal regista Yukio Unia e dallo sceneggiatore Corrado Trione. Inoltre, verrà presentato il volume che raccoglie le Opere corali di Scalero, a cura del maestro Alessandro Ruo Rui. Dopo la pausa pranzo, l’aula magna del Liceo Botta di Ivrea ospiterà una tavola rotonda moderata da Tiziano Passera, presidente dell’Associazione di Storia e Arte Canavesana. Alle 17, Unia e Trione introdurranno la proiezione del docufilm. Infine, il festival si concluderà con un concerto del Gran Duo Italiano, l’unico ensemble ad avere inciso un disco con musiche di Scalero. Gli studenti del Liceo Botta accompagneranno l’esecuzione con la lettura di brani tratti dalle corrispondenze di Niccolò Paganini, Camillo Sivori e Rosario Scalero.
Ad accompagnare l’aspetto di ricerca e più puramente musicale c’è una novità significativa dal punto di vista della vocazione “sociale” dell’iniziativa dedicata a Scalero. L’evento presterà particolare attenzione all’inclusività, permettendo a persone con problemi di udito di seguire gli incontri del pomeriggio e il concerto finale grazie alla partnership con l’Associazione Portatori Impianto Cocleare. L’APIC metterà a disposizione cuffie stereo e una tecnologia di trasmissione dell’audio tramite wi-fi, permettendo ai presenti di ascoltare direttamente dal proprio impianto cocleare compatibile. L’evento è stato realizzato grazie al supporto di numerose aziende, associazioni e realtà del territorio.
Gli interpreti della serata
Protagonisti musicali della giornata con l’evento conclusivo sono i musicisti del Gran Duo Italiano, formato dal violinista Mauro Tortorelli e dalla pianista Angela Meluso. Il Duo si è distinto per il lavoro di ricerca musicologica, riscoperta e valorizzazione del patrimonio artistico-musicale italiano, e ha ricevuto numerosi riconoscimenti per il suo impegno, tra cui il Premio Mediterraneo dalle più alte cariche dell’Unione Europea e il “Premio alla Carriera” dalla Universum International Academy Switzerland. In dieci anni di attività ha tenuto concerti in più di 20 paesi del mondo, e ha pubblicato numerose incisioni discografiche di musiche in prima mondiale.
Il loro lavoro, dedicato alla musica per pianoforte e violino del maestro, è stato pubblicato dalla Brilliant Classic in un ponderoso cofanetto in 3 CD.
La musica per violino e pianoforte non racchiude chiaramente tutta la produzione di Scalero, ma offre una panoramica fedele della sua evoluzione nel corso del tempo. Scalero stesso, prima di dedicarsi alla composizione, era stato un brillante violinista e a questo strumento ha affidato alcune delle pagine più profonde ed intime della sua creazione. Alcune pagine, come la sonata per violino op. 12, risente molto dell’ambiente brahmsiano della Vienna degli anni della sua formazione, e sarà proprio questo il brano ad aprire la parte dedicata a Scalero del programma del concerto. Il duo infatti eseguirà un programma incentrato su Paganini, Sivori per poi arrivare al compositore canavesano nel culmine della serata, portando oltre alla sonata tre brani dalle Danze Piemontesi, la romanza op.4 e per finire una serie di 12 variazioni sul paganiniano tema di Barucabà, per restituire a questo finale una meticolosa circolarità.
Le altre cose da sapere
Rosario Scalero, come avrete forse intuito, è al centro di un lungo progetto di riscoperta. Nonostante questo lavoro sia impegnativo sotto tutti i punti di vista, il Festival mette al centro una forte vocazione sociale, e per questo gli eventi sono stati interamente gratuiti. Quest’ultimo giorno non fa eccezione