La musica dalla terra di Chopin, un progetto editoriale
di Filippo Simonelli - 25 Ottobre 2022
La tradizione musicale polacca è legata ad alcuni grandi nomi che, soprattutto a partire dalla grande fioritura del tardo romanticismo al Novecento compiuto hanno raggiunto in modo stabile il pubblico europeo. E così abbiamo imparato a conoscere i linguaggi sfaccettati di Szymanowski, la personalità straordinaria di Paderewski e il multiforme ingegno di Penderecki. Ma la figura che ancora oggi rappresenta la musica polacca come una sorta di testimonial universale è senza dubbio Chopin. Certo, la sua filiazione artistica rimane contesa con la Francia, ma il legame con quella che fu la sua madrepatria rimane inscindibile, come testimonia la nota vicenda del suo “cuore”.
A cavallo tra la fine del diciottesimo e l’inizio del diciannovesimo secolo, la Polonia fu oggetto di una serie di spartizioni che portarono alla definitiva sparizione dello stato polacco. Questo ebbe, inevitabilmente, anche effetti significativi sulla produzione culturale polacca del tempo, che di fatto è una sorta di buco nero almeno fino al periodo di Chopin.
Guardando al repertorio polacco a partire dalla generazione successiva a Chopin, tuttavia, possiamo assistere ad una vera e propria fioritura di compositori che, spaziando nei linguaggi e nell’intento che va dalla tenera didattica fino al più puro concertismo, hanno lasciato un segno significativo nella storia della musica.
Dalla presa di coscienza di questo patrimonio e dalla necessità di garantirgli una adeguata valorizzazione nasce il progetto “Music from Chopin’s Land”, portato avanti dalla casa editrice Polskie Wydawnictwo Muzyczne (PWM) e sponsorizzato dal ministero della Cultura e del Patrimonio Nazionale della Polonia. Il progetto, parte di un più ampio progetto dedicato al “Patrimonio Musicale Polacco”, è attivo già da due anni, con una doppia edizione: la prima dedicata al pianoforte e quella del 2022 incentrata sul violino. È facile associare la musica polacca pianistica al nome di Chopin e, in minor misura, a quella di Paderewski, mentre per quella violinistica viene subito alla mente Henryk Wieniawski.
E non solo, c’è molto di più: un grande repertorio da suonare e tanti compositori “minori” da riscoprire. Per risolvere questo problema, e al tempo stesso per dare un’idea dell’universo armonico e creativo entro cui lavoravano questi musicisti che sono poi passati alla storia “Music from Chopin’s land” si ripropone di partire dai livelli più elementari, quelli della didattica. Gran parte dei progetti, in entrambi i casi, è incentrata sulla produzione originale di compositori che hanno scritto per i primissimi anni di pratica su ciascuno strumento, arrivando poi a livelli più avanzati e di maggiore consapevolezza strumentale.
Per raggiungere questo obiettivo – e soprattutto far breccia nei praticanti di tutti i livelli – il progetto però non si limita all’ambito editoriale, pur prezioso per riscoprire e rendere disponibile musica di autori dimenticati o che scontava la mancanza di revisioni adeguate per le esigenze musicali di oggi. Music from Chopin’s Land è al contrario un progetto didattico online, pensato per un pubblico internazionale e che per questo si avvale di docenti e tutor capaci di spiegare i brani in 6 lingue: inglese, francese, tedesco, italiano e giapponese oltre ovviamente all’immancabile versione originale polacca. Per fornire esempi completi, il sito web mette a disposizione dei veri e propri video tutorial: nel caso del progetto pianistico, i primi due sono per brani di difficoltà progressiva di Chopin e Paderewski, ma accanto ad essi ci sono anche brani didattici che idealmente possono fungere per il giovane pianista ad arrivare al livello dei grandi maestri. Il progetto di quest’anno invece si concentra su autori forse meno noti al grande pubblico, come Grazyna Bacewicz e Henryk Wieniawski, che a loro volta vengono preceduti da altri brani di impostazione didattica e che vengono però accompagnati anche da trascrizioni della musica pianistica di Chopin in versione cameristica, in cui il violino assume una vera e propria parte di “canto” pensata per esaltare il lirismo degli originali.
Un esempio di tutorial, in lingua italiana
Dulcis in fundo, il progetto ha anche avuto un battesimo “ufficiale” in pubblico in uno dei templi della musica violinistica italiana e mondiale: in occasione di Cremona Musica, lo scorso settembre, la PWM ha organizzato un concerto all’Auditorium Giovanni Arvedi del Museo del Violino di Cremona per far saggiare ad un pubblico di addetti ai lavori la qualità e la resa del proprio lavoro. Protagonisti, con un programma dedicato a Wieniawski, la violinista polacca Agata Szymczewska, vincitrice nel 2006 della 13° edizione del Concorso Internazionale che di Wieniawski porta il nome a Poznań, e il pianista Wojciech Szymczewski, premiato in diversi prestigiosi concorsi pianistici.
In foto, Edoardo Zosi, violinista del Quartetto Adorno, alle prese con la registrazione di uno dei tutorial per Music From Chopin’s Land. Gli altri violinisti coinvolti per l’edizione 2022 del progetto sono: Steven Bingham (Gran Bretagna), Nora Scheidig (Germania), Shirly Laub (Francia) e Kyoko Ogawa (Giappone).
Tutte le informazioni, il catalogo delle pubblicazioni e i materiali didattici sono disponibili online a questo link.