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Giovani Musiche: nuovi orizzonti compositivi a EstOvest Festival

di Michele Sarti - 6 Giugno 2021

EstOvest Festival è una realtà artistica tra Piemonte e Liguria, radicata da oltre vent’anni, che si rivolge principalmente alla musica nuova. Questa primavera, il direttore artistico Claudio Pasceri, violoncellista di fama internazionale, affiancato dal compositore Edoardo Dadone e dalla violinista Sara Mazzarotto, ha inaugurato la prima edizione di Giovani Musiche, un progetto pensato per dare voce alle nuove generazioni di compositori italiani. Nei mesi di aprile, maggio e giugno, EstOvest Festival presenta sui propri canali virtuali (Facebook, Instagram, Youtube) l’opera di tre giovani compositori individuati dal curatore del progetto Edoardo Dadone, al quale è stata affidata la selezione degli artisti.

Ad ogni compositore è stato chiesto di scrivere un brano per strumento solista. Nell’ordine abbiamo ascoltato: ad aprile Shrinking Cages di Andrea Benedetto, affidato al clarinetto di Michele Marelli; il secondo appuntamento, lo scorso maggio, ha coinvolto Riccardo Perugini con il suo Valse Parabolique per arpa eseguito da Geneviève Létang. A concludere questa prima stagione di Giovani Musiche sarà Mutazioni del Fuoco di Annachiara Gedda nell’interpretazione di Claudio Pasceri al violoncello la cui prima assoluta andrà in onda Domenica 13 alle ore 20.00.

Ognuna di queste esecuzioni, registrate e presentate online, ha un format specifico che si snoda in tre fasi: una presentazione dell’autore a cura di un compositore di rilievo, un Q&A tra l’autore ed Edoardo Dadone, per concludere con la performance. Il tutto nell’arco di una settimana. 

Così ad esempio Alessandro Solbiati ha presentato Andrea Benedetto, Matthew Ricketts ha introdotto Riccardo Perugini, e il prossimo lunedì 7 giugno, Valentino Corvino parlerà di Annachiara Gedda, avviando la settimana conclusiva di questi tre appuntamenti mensili della prima edizione di Giovani Musiche.

L’idea di affidare ad interpreti di prestigio la registrazione di prime esecuzioni può costituire un palcoscenico significativo per i creatori coinvolti, soprattutto alla luce del difficile momento storico per il mondo della musica dovuto alla pandemia. Ad arricchire il percorso musicale e a suggellare un incontro con l’arte visiva sono le illustrazioni create per l’occasione dalla raffinatissima sensibilità di Sofia Salomoni. 

Abbiamo parlato col direttore artistico di EstOvest, Claudio Pasceri e con Edoardo Dadone, il curatore di Giovani Musiche, per capire meglio come il progetto sia nato e come si stia sviluppando.

Maestro Pasceri, Giovani Musiche è uno spazio appositamente ideato per dare voce alle nuove generazioni di compositori: il curatore, Edoardo Dadone è lui stesso un giovane compositore, e Sara Mazzarotto, collaboratrice al progetto e al Festival EstOvest, è una giovane violinista. Due artisti promettenti con già una notevole carriera alle spalle. Un’ampia finestra quindi decisamente al giovanile… 

Sì! Ai giovani è fondamentale dare spazio: sono il futuro ma anche il presente della nostra società. Valorizzare le nuove generazioni per quanto mi riguarda significa offrire opportunità in cui lo spessore, la qualità e la professionalità del giovane artista possano emergere. Per cui anche affidare ruoli di responsabilità a coloro che approcciano la professione per accrescere consapevolezza e affinare le capacità è un passo che reputo importante nel percorso individuale dell’artista.

A tale proposito ho chiesto a Edoardo Dadone di curare il progetto Giovani Musiche. Ho potuto seguire lo sviluppo professionale di questo giovane, con cui abbiamo stretto anche un significativo rapporto umano, da quando, due anni fa, vinse il concorso di composizione che EstOvest indice annualmente, con conseguente commissione di un nuovo lavoro. Si è fatto notare agli occhi dei giurati per la qualità delle sue proposte e apprezzare dal pubblico per il valore della sua musica. In seguito la sua collaborazione col Festival è proseguita sempre con risultati di alto livello. Edoardo sta raggiungendo traguardi importanti ed è un artista in rapida crescita col quale volevo interfacciarmi direttamente affidandogli un progetto e uno spazio esecutivo appropriato perché ritengo lo meriti decisamente. Inoltre, fin da quando lo conobbi, ho notato un certo tatto e una particolare sensibilità nel relazionarsi con artisti, musicisti, compositori, accanto a una notevole determinazione nel portare avanti le proprie scelte artistiche.

Per quanto riguarda invece la violinista Sara Mazzarotto, il suo ruolo all’interno di Giovani Musiche ed EstOvest, la cui edizione 2021 prevista tra ottobre e dicembre verrà presto annunciata, ed è 2021, è la gestione della comunicazione social. Sara ho avuto modo di incontrarla quando Il’ja Grubert, con cui studiava, la invitò a partecipare a Asiagofestival, in Veneto, di cui, insieme con Julius Berger, condivido la direzione artistica.

Per quanto riguarda invece Giovani Musiche si tratta di un progetto interamente online…

Le contingenze storiche attuali ci hanno spinto a modulare il progetto per le piattaforme digitali. Ci è parso però che proprio in queste modalità potesse avere il vantaggio di accogliere una audience più variegata – talvolta purtroppo ai concerti di musica nuova partecipa un pubblico molto specifico – soprattutto considerando l’immediatezza di fruizione e la comodità di accesso.

In tal senso, ad esempio, nel concorso di composizione indetto da EstOvest non chiediamo di scrivere un brano ma di presentare un’idea di progetto e di inviare alcuni lavori già scritti affini all’organico che il concorso propone per la commissione al vincitore proprio per rendere la pratica agile, rapida, comoda e aumentare la partecipazione che è sempre stata davvero numerosa. Non solo: molti compositori magari già premiati in concorsi importanti mandano comunque una partitura e hanno così modo di far circolare la propria musica senza troppe difficoltà.

Dunque, cercando una forma di esecuzione più immediatamente raggiungibile, e dovendo fare i conti con il momento in cui viviamo, per quanto riguarda Giovani Musiche, ci è sembrato interessante lanciare e poi sviluppare una modalità di progetto che possa affiancarsi alla programmazione di EstOvest.

Per questo lo abbiamo presentato come prima edizione, seppure vi sia un precedente: Isole Distanti, un progetto andato in scena virtualmente tra marzo e maggio dello scorso anno quando stavamo uscendo dalla reclusione del primo lockdown. In quell’occasione ho voluto coinvolgere sette giovani compositori per testimoniare dal loro punto di vista quanto vissuto durante la reclusione per metterne in luce il percorso individuale nell’arco di una settimana, ogni giorno con un compositore diverso.

Con una sorta di Promenade della quale impersonavo il “Wanderer” al violoncello, avevamo costruito un percorso ad ‘isole’ appunto, in cui talvolta mi trovavo da solo, talvolta incontravo metaforicamente e mi univo ad altri strumenti e strumentisti coi quali il violoncello-wanderer condivideva parte del suo camminare. Il fatto che fosse tutto online metteva luce su questi incontri ‘lontani’ che abbiamo vissuto durante la reclusione.

Tra l’altro ciascuno ha realizzato le registrazioni da casa propria quindi io ho suonato, ad esempio, un brano per clarinetto con Enrico Baroni in cuffia ascoltando quello che aveva realizzato lui da casa sua. Il risultato finale del progetto è stato un tout court dove le persone non percepivano, ma è giusto che non percepissero, come fossero realizzati i pezzi, ossia in posti diversi e lontani tra loro.

Isole Distanti era un modo per mettere in luce le composizione di alcuni giovani che purtroppo erano rimasti fermi durante la pandemia.

Nelle prossime edizioni Giovani Musiche si svilupperà esclusivamente sulle piattaforme digitali?

Nascendo come proposta specificatamente pensata per l’online sicuramente vogliamo sviluppare il progetto in questa direzione a pari passo, però, del format live, affiancando quindi alla performance dal vivo la cosiddetta premiere online. Riteniamo infatti che le due opportunità non si escludano ma che al contrario possano proprio convivere, anzi, volendo anche interagire. L’idea resta sempre quella di offrire uno spazio reperibile per tutti e facilmente accessibile.

Mi rivolgo ora al Maestro Dadone. In qualità di curatore del progetto come lo ha impostato? E come ha selezionato i compositori coinvolti? 

Per rispondere mi è necessario specificare alcune circostanze sulla mia recente vita musicale: mi sono formato al Conservatorio di Cuneo in chitarra, la mia principale passione. Per anni mi sono intensamente occupato in qualità di interprete sia di opere del repertorio che di musica nuova, fin quando ho scoperto di avere una lieve distonia focale all’indice destro. Quello che fino ad allora era solo un interesse per la composizione è divenuto sempre più un fatto pratico sul quale direzionare la mia professione a causa proprio della distonia che purtroppo ha comportato un grande rallentamento nella pratica strumentale. Quando i primi sintomi hanno iniziato a manifestarsi avevo il compimento medio di composizione, che come dicevo mi interessava per approfondire l’attività di interprete.

Tengo a dire che mi sono formato completamente a Cuneo. Una volta conseguito il diploma non sono mai andato a studiare a Torino o a Milano, due centri fondamentali nel nord Italia per la nuova musica, e quando, per esempio, fui ammesso ai corsi di composizione del Divertimento Ensemble tre anni fa, mi resi conto di essere molto indietro rispetto ai miei coetanei che provenivano dai grandi conservatori europei. Poco a poco ho cercato di accrescere la mia esperienza e sono riuscito, non so bene come (ride), a farmi notare! Quindi, anche sull’onda di questa gratitudine verso riconoscimenti o premi che non mi sarei mai aspettato, ho preso sempre più fiducia! E quando Claudio Pasceri mi ha invitato a partecipare al progetto Giovani Musiche ho aderito con grande entusiasmo soprattutto per sostenere colleghi che stimo moltissimo e ai quali credo sia doveroso offrire delle opportunità come quelle promosse da EstOvest, un festival che sta diventando sempre più una realtà viva in Italia. 

Fin dalla mia partecipazione al concorso indetto da EstOvest sono trovato benissimo a lavorare con Claudio, col quale si è instaurato un saldo rapporto umano prima di tutto, poi fortunatamente anche un’ottima intesa professionale. Ho subito sposato il progetto e abbiamo studiato insieme un format. Il mio ruolo, in realtà, è stato però più che altro quello di individuare i nomi dei compositori e orientarli verso determinate tematiche. 

Per identificare i compositori ho voluto adottare come criterio la scelta di tre persone che non si conoscessero assolutamente tra di loro: quindi con formazioni totalmente diverse, ambiti professionali diversi, nessuna esperienza in comune e provenienze geografiche altrettanto diversificate. Andrea Benedetto, siciliano, ha studiato a Milano, Annachiara Gedda torinese ha studiato a Torino, Riccardo Perugini, aretino ha studiato a Fiesole (Firenze). Ho scelto compositori di cui apprezzo molto proprio le differenze stilistiche e di idee, questi modi così distinti ma tutti raffinati che a mio parere rappresentano bene il loro vissuto. Riccardo Perugini a volte è spiazzante per alcuni aspetti quasi naïf della sua musica che ha al contempo momenti talmente raffinati che ho voluto subito inserirlo nella rosa; nulla a che vedere invece con un compositore come Andrea Benedetto che proveniente dalla scuola di Salviati è molto ‘pensato’, meditato, ragionato. Annachiara Gedda è decisamente più materica e gestuale, caratteristica che apporta, secondo me, un altro valore aggiunto. Il fatto che questo progetto si avvalesse di tre musicisti diversissimi tra di loro ha portato anche ad idee progettuali e stimoli molteplici, come gli appuntamenti che precedono la prima del pezzo che con Sara Mazzarotto abbiamo chiamato Prospettive.

Abbiamo optato poi per delle registrazioni audio affinché ci potesse essere anche uno spazio rappresentativo per l’arte grafica di Sofia Salomoni che ha realizzato degli splendidi collage per il video musicale. E’ stato un lavoro condiviso, in cui ognuno sentendosi parte del progetto ha dato il proprio contributo (per esempio Riccardo in particolare si è prodigato per aiutare tutti nella realizzazione sonora degli audio).

Per quanto riguarda invece le assegnazioni degli strumenti?

Abbiamo optato per lasciare libera la scelta dell’assegnazione: a disposizione dei compositori avevamo tre artisti di livello internazionale quali Michele Marelli (clarinettista), Geneviève Létang (arpista) e poi Claudio Pasceri al violoncello.

In questo caso, devo dire, Riccardo Perugini si è subito accaparrato l’arpa che era poi lo strumento più ‘spaventoso’ (!), e anche gli altri compositori si sono accordati molto tranquillamente. Ovviamente erano felicissimi di avere musicisti così eccezionali per le loro prime

Tirando le somme devo ammettere che siamo rimasti tutti molto soddisfatti della riuscita del progetto che spero possa proseguire e raggiungere sempre più persone perché come ho detto la musica di tanti compositori delle nuove generazioni merita davvero di essere scoperta, divulgata e apprezzata, e questi giovani artisti hanno bisogno di spazi, di opportunità e di sostegno.


Ringraziando i maestri Pasceri e Dadone, invitiamo tutti a scoprire gli appuntamenti passati sempre disponibili a questo link, e a seguire l’ultimo ritratto di Giovani Musiche, con Annachiara Gedda, che si terrà tra il 7 e il 13 giugno, sempre alle ore 200, con la seguente struttura:

Lunedì 7: Valentino Corvino presenta Annachiara Gedda

Mercoledì 9: introduzione al brano | Q&A con Annachiara Gedda a cura di Edoardo Dadone

Venerdì 11: approfondimento Prospettive: a cura di Edoardo Dadone

Domenica 13: prima esecuzione virtuale di Mutazioni del Fuoco per violoncello solo. Claudio Pasceri, violoncello. (Illustrazioni di Sofia Salomoni)

Michele Sarti

(in collaborazione con Riccardo Caroccia)

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