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FFF: finalmente anche Roma ha il suo Festival del Teatro Musicale Contemporaneo

di Matteo Macinanti - 10 Maggio 2016


Grazie ad una collaborazione sorta tra le più importanti istituzioni musicali e culturali della Capitale (Teatro dell’Opera di Roma, ente promotore dell’iniziativa, Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Fondazione Musica per Roma, Accademia di Francia, Sapienza – Università di Roma) dal 27 Maggio al 9 Giugno si terrà a Roma la prima edizione del Fast Forward Festival.

In queste settimane, la vita culturale capitolina potrà vantarsi della partecipazione dei maggiori compositori della scena attuale.
Il grande protagonista dell’evento è senza dubbio il teatro musicale contemporaneo, nelle sue accezioni più disparate, ma l’iniziativa sarà arricchita da conferenze, performances, e spettacoli di danza.

Proprio ad aprire le danze interverranno Antonio Rostagno, Renata Scognamiglio e Mimma Valentino con una lezione intitolata: “Musica, Suono, Teatro: tra la fine del Novecento e il Duemila”.
Il programma dell’iniziativa prevede poi altre 5 incontri, tra lezioni e masterclasses: le conversazioni con Heiner Goebbels e Wolfgang Rihm, le masterclasses di Jean-Pierre Drouet e di Michel van der Aa, e infine un’ulteriore lezione tenuta da Antonio Rostagno, Simone Caputo e Alèxandros Hatzikiriakos che avrà come oggetto le opere degli autori del FFF.

Ma vediamo più da vicino chi sono i protagonisti, non a tutti noti, che dominano la scena del teatro musicale odierno.

Si parte con Heiner Goebbels e con la sua pièce “Schwarz auf Weiss” (Nero su Bianco), la cui prima esecuzione risale al 1996. Ad interpretare lo spettacolo saranno i componenti dell’Ensemble Modern, uno dei gruppi più celebri per quanto riguarda la musica contemporanea.
Secondo le parole dello stesso Goebbels, quest’opera è “un addio a Heiner Müller”, uno dei più grandi drammaturghi del secolo scorso.
Sarà proprio la voce registrata di Heiner Müller ad accompagnare lo spettacolo con la lettura con la lettura di testi presi da alcune opere di Edgar Allan Poe.

Si segue successivamente con “La Passion selon Sade” di Sylvano Bussotti, composta  tra il 1965 e il ‘66 ed eseguita per la prima volta a Palermo sempre nel 1966.
La vicenda dell’opera fa riferimento alla vita del Marchese de Sade, alcuni frammenti del quale sono stati uniti ad una poesia di una poetessa francese del Cinquecento Louise Labé.
La celebrità di quest’opera è anche legata al fatto che agli esecutori venga lasciata libertà nella realizzazione della scrittura musicale.

Proseguendo nello scorrimento del programma troviamo “Vie de Famille” di Jean-Pierre Drouet. Protagonisti dello spettacolo saranno i musicisti dell’Ensemble Aleph.
Secondo le parole dello stesso autore “I sei musicisti riuniti che costituiscono l’Ensemble Aleph sono la famiglia di cui questo concerto descrive la vita, mettendo in scena i diversi caratteri così come le relazioni fra loro. Tutto è immaginario, naturalmente! Non si tratta di fare un ritratto reale dei musicisti: è una finzione, una “pièce teatrale”.
Ho chiesto a ciascun membro di questa “famiglia” di scegliere dei testi che avevano a cuore, sui quali potessi poi costruire i diversi personaggi e i loro rapporti, in ogni sorta di forme musicali possibili, dal solo al quintetto. Mi sono riservato i sestetti per gli interludi fondati su testi di mia scelta, che intervengono con regolarità, come delle foto di famiglia.
Non c’è uno stile musicale definito, ma piuttosto il risultato di una sonorità vissuta nel quotidiano che include canzoni, rumori, musica colta, parole, jazz…”

Altra novità all’interno del cartellone è la nuova coreografia di Angelin Preljocaj sull’opera “Empty Words” di John Cage.
A fare da sfondo alle coreografie dei ballerini ci sarà la registrazione della performance  tenuta da Cage al Teatro Lirico di Milano nel 1977.
Protagonista di quello spettacolo risultò essere anche il pubblico e la sua reazione alla performance del compositore, una sequenza casuale di fenomeni e parole letti davanti al teatro.

Altro protagonista dell’iniziativa romana sarà Michel van der Aa con la sua “opera da camera per soprano e film 3D , intitolata “Blank Out”.
Infatti, a colorare la vicenda si avranno proprio delle tecniche innovative di film in 3 dimensioni, oltre all’utilizzo di musiche elettroniche.
Di seguito la trama dell’opera:
Una donna, sola sul palco, smarrita. Canta brani frammentati, registrandosi con una videocamera. Gradualmente le sue frasi si fanno complete e coerenti. Veniamo a conoscenza di un trauma devastante che risale al 1976, quando suo figlio aveva sette anni. Dal bordo della diga vicino alla loro casa, lo ha visto nuotare, poi annegare. Lei era paralizzata, incapace di muoversi. La donna condivide ricordi di suo figlio mentre lentamente realizza il modellino di una casa. Ricostruisce e spiega il rapporto con suo figlio, esplorando la sua rimozione emotiva. Mentre il confine tra la realtà e il mondo del modellino svanisce, un uomo appare sullo schermo. L’uomo duetta con la registrazione precedente della donna, completando la storia di quel giorno del 1976. Anche lui ha vissuto un trauma: la donna in scena è sua madre, morta quel giorno, annegata nel tentativo di salvarlo. Riportandoci all’incidente, l’uomo aggiunge una nuova prospettiva agli eventi. Capiamo quindi che la donna sul palco è una ricostruzione della sua memoria. I due cantano e danzano insieme. Mentre l’opera raggiunge l’apice, la donna annega nelle sue stesse parole, mentre l’uomo si aggrappa disperatamente ai suoi preziosi ricordi.” (M. van der Aa)

Altra prima esecuzione assoluta saranno i 5 brani scritti per mano di 5 compositori contemporanei per il pianista Francesco Prode, aventi tutti come comune denominatore l’ispirazione tratta da alcuni brani pianistici di Ravel.
Ecco le nuove composizioni e i rispettivi autori: “La nuit de Maurice” (d’après “Noctuelles”) di Alessandro Solbiati; “Oiseaux Tristes” di Martino Traversa; “Ocèan(d’après “Une barque sur l’ocèan” di Giorgio Colombo Taccani; “Le mots de la tribu (d’après “Alborada del gracioso”) di Riccardo Panfili; “Verticale(d’après “La vallèe des cloches”) di Vittorio Montalti.

L’Accademia di Francia ospiterà invece le “traduzioni sonore” delle opere artistiche “Wall Drawings” di Sol Lewitt. L’autore è Sèbastien Roux, compositore di musica elettronica che si trova a Roma in qualità di borsista presso l’Accademia di Francia di Villa Medici.

Altri artisti partecipanti alla prima edizione del FFF sono i componenti dell’Ensemble Ars Ludi, tra le più famose formazioni di strumenti a percussione.
Il programma della serata vedrà alcune composizioni dell’avanguardia musicale del ‘900 (Cage e Kagel), insieme alle musiche recentissime di altri due autori, Lucia Ronchetti e Francesco Filidei.

Una serata intera invece vedrà protagonista il compositore e polistrumentista Jean-Pierre Drouet, appartenente al gotha della scena musicale contemporanea.
Tra i brani che verranno eseguiti ci saranno anche pezzi di Battistelli, direttore artistico del FFF.

A coronare la prima edizione di questo importante evento ci penserà l’esecuzione dell’opera “Proserpina” di Wolfgang Rihm, senza dubbio uno dei massimi compositori mondiali del nostro tempo.
Oggetto dell’opera è l’omonimo monodramma di Goethe, ispirato, e riletto in chiave romantica, al mito greco della figlia di Cerere rapita da Plutone.

Per dirla con le opere del direttore artistico dell’iniziativa, Giorgio Battistelli, “Il teatro musicale continua a trasformarci e a interrogarci con domande e risposte che hanno portato a un cambiamento profondo del concetto di ascolto e di visione.”

Qui il programma completo dell’evento

Matteo Macinanti

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