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Coincidenze: riparte il Festival della Piana del Cavaliere

di Marco Surace - 19 Giugno 2021

Nella mattinata di mercoledì 16 giugno si è tenuta la conferenza stampa di presentazione del “Festival della Piana del Cavaliere”. Gli organizzatori di questa prestigiosa kermesse, che giunge quest’anno alla sua V edizione, continuano a dimostrare il loro impegno nella promozione della musica e della cultura nella sua unitarietà in tutto il territorio italiano: dopo due edizioni nel Comune di Pereto (AQ) e due in quello di Configni (RI), la V edizione si sposta nella splendida città di Orvieto (TR).
Dal 1° al 12 settembre la “città vecchia” (urbs vetus) si aprirà dunque al nuovo festival, dando un forte segnale per la ripartenza della musica dal vivo nel centro Italia e su tutto il territorio nazionale.
Durante la conferenza, che si è svolta presso la Sala Digipass della Biblioteca Fumi e alla quale noi paralleli abbiamo presenziato, è stato esposto il programma dell’edizione 2021, molto articolato e ricco di manifestazioni di grande interesse artistico e culturale.

In apertura, dopo la proiezione del videoclip promozionale di questa edizione del Festival – realizzato dalla regista Valentina Dalmonte e ambientato nei luoghi più suggestivi di Orvieto (dal Duomo al Teatro Mancinelli) – il presidente Stefano Calamani ha portato i saluti istituzionali, sottolineando con particolare premura la mission del Festival: far arrivare la cultura in tutta Italia, soprattutto nei luoghi dove essa è spesso meno accessibile (come sono, per esempio, i piccoli comuni), in particolar modo dando spazio ai giovani.
Sono seguiti i saluti del senatore Riccardo Nencini, presidente della 7ª Commissione permanente Istruzione pubblica, beni culturali, ricerca scientifica, spettacolo e sport, del sindaco Roberta Tardani e di Marta Balzar, che svolge il ruolo di Coordinamento e Ufficio Stampa del Festival; tutti e tre hanno insistito sulla necessità di portare sempre nuova bellezza e di farlo in maniera sinergica. È in quest’ottica di cooperazione e interazione con le realtà locali e nazionali che il Festival si insidierà nella città di Orvieto, facendosi mezzo vivo di promozione culturale in collaborazione con la Scuola di Musica A. Casasole e in partenariato con “Cittaslow”, con il CSCO oltre che, naturalmente, con Quinte Parallele.
La parola è poi passata al direttore artistico del festival, il M° Anna Leonardi, che ha raccontato come nasce l’idea di “Coincidenze”, il tema intorno al quale si impernia l’edizione di quest’anno. Sono molte le accezioni dietro a questa parola e sono quindi molte le declinazioni dello stesso tema: dalle “fortuite coincidenze” legate a questo specifico anno, ovvero gli anniversari della morte di Dante Alighieri (1321), della nascita di Leonardo Sciascia (1921) e della nascita di Vittorio Calamani (che dà il nome all’Orchestra Filarmonica residente e alla cui memoria è dedicato il Festival) alla coincidenza come incontro tra più piani espressivi e realtà artistiche, spesso anche distanti tra di loro.

Il programma sarà davvero poliedrico e prevedrà attività di varia natura – da concerti a spettacoli che fondono varie arti, dalle conferenze alle masterclass – anche e soprattutto in virtù delle varie collaborazioni instaurate dal Festival della Piana del Cavaliere con le realtà del territorio.

Il concerto inaugurale si terrà il 2 settembre alle ore 21 al Teatro Mancinelli: protagonista sarà l’Orchestra di Fiati diretta dal M° Giovanni Ieie.
Si prosegue il 3 settembre alle 21 con il Quartetto di Cremona, una delle realtà cameristiche più interessanti a livello internazionale, che si esibirà il 3 settembre nello stesso Teatro eseguendo tre quartetti: uno di Nimrod Borenstein, compositore contemporaneo che si è lasciato molto ispirare dall’Italia, uno di Giuseppe Verdi e uno di Saint-Saëns; vale la pena di sottolineare le varie coincidenze di questo concerto: tre diversi piani musicali si incontreranno anche in virtù di due importanti ricorrenze, vale a dire il 120° anniversario dalla morte di Verdi e il 100° anniversario dalla morte di Saint-Saëns.
Il 4 settembre è previsto un doppio appuntamento: il concerto-aperitivo delle 18.30 dell’Ensemble SudEstada, che combinerà le sonorità della Puglia con quelle della Global Music, e il Galà Lirico di due importantissime voci del panorama italiano e internazionale, ovvero il tenore Francesco Meli e il soprano Serena Gamberoni. Durante la serata, che si svolgerà al Teatro Mancinelli, ai due brillanti interpreti verrà consegnato il Premio AISICO per l’Arte e la Cultura, promosso dalla società AISICO S.r.l., sponsor del Festival della Piana del Cavaliere, e conferito alle personalità che si distinguono all’interno del panorama italiano per i meriti artistici e culturali.
Il 5 settembre è costellato di eventi di varia natura durante tutto il corso della giornata e in diversi luoghi di Orvieto. Si inizia alle ore 11 al Teatro Mancinelli con Pizz ’n Zip – un concerto scenico di Eleonora Savini e Federica Vecchio rivolto a grandi e piccini – mentre, quasi in contemporanea (ore 11.30), si svolgerà la S. Messa nel Duomo di Orvieto interamente musicata dal gruppo di corni del Maestro Gabriele Falcioni e con accompagnamento all’organo del Maestro Riccardo Bonci; la “coincidenza” delle ore 15 è quella che riguarda la collaborazione del Festival della Piana del Cavaliere con il CAI (Club Alpino Italiano, patrocinatore dell’evento), nell’ambito della quale si potrà fare una passeggiata in musica per poi ascoltare un concerto nella Rocca Albornoz; alle ore 18.30, nella sala CittàSlow (Palazzo dei Sette), lo scrittore, regista e drammaturgo Fabrizio Catalano terrà la conferenza “Leonardo Sciascia e la bellezza politicamente scorretta” raccontando la poetica di suo nonno, grande intellettuale siciliano del Novecento; a chiudere la giornata del 5 sarà il concerto “Coincidenze”, che rappresenta appieno lo spirito cooperativo, “coincidente” e giovane del Festival: si esibirà l’Orchestra Filarmonica Vittorio Calamani, diretta dal giovane direttore d’orchestra iraniano Hossein Pishkar, con un programma che include musiche di Britten ma soprattutto nuove musiche, nate in collaborazione con il Piccolo Teatro di Milano (nella figura di Giovanni Drago, giovane attore che sarà la voce recitante) e con altre tre importantissimi realtà musicali europee: l’Accademia Chigiana di Siena, il Festival Gaudeamus di Utrecht e il Festival Impuls di Berlino. Per l’occasione assisteremo infatti alla performance di tre brani in prima esecuzione assoluta, composti su testi di Dante Alighieri e di Leonardo Sciascia da tre giovani compositrici scelte da queste prestigiose istituzioni: Daria Scia, Livia Malossi e Beste Özçelebi.

La seconda parte del Festival si aprirà con i concerti finali delle Masterclass (6-12 settembre), tenute da importanti musicisti del panorama nazionale e internazionale.
Il 10 settembre ore 21, al Teatro Mancinelli, i solisti dell’Orchestra Filarmonica Calamani accompagneranno la voce narrante di Guido Barbieri, musicologo e autore di numerosi testi teatrali e radiofonici tra cui quello in questione, e Massimo Mercelli, flautista, in occasione dello spettacolo “Storia di un Gesù”, Enrique Irazoqui e il Vangelo secondo Matteo di Pasolini;  anche qui si incontrano e coincidono diversi piani temporali ed espressivi, con un particolare riguardo nei confronti di un grande intellettuale quale Pier Paolo Pasolini, anche se in questo caso la “coincidenza” di date è in leggero anticipo (il centenario della nascita cadrà nel 2022).
Si proseguirà il giorno successivo, 11 settembre ore 21, con il concerto dei Virtuosi del Teatro alla Scala, affermato gruppo cameristico composto da musicisti dell’Orchestra del Teatro alla Scala e della Filarmonica alla Scala, in un luogo molto suggestivo e scenografico: il sagrato del Duomo di Orvieto. In programma musiche di Rossini/Pecolo, Squarzina, Mercadante e Rota/Zannini.
L’ultimo giorno di Festival, 12 settembre, sarà ricco di momenti musicali in diversi luoghi della città:
alle ore 11, presso il Teatro Mancinelli, si terrà nuovamente lo spettacolo Pizz ‘n Zip, mentre nel primo pomeriggio (ore 15), sarà possibile compiere una Passeggiata naturalistica (in collaborazione, anche stavolta, con il CAI), per poi prendere parte ad un concerto-degustazione.

Il concerto di chiusura del Festival si terrà alle ore 21 al Teatro Mancinelli e vedrà sul podio il M° Hossein Pishkar a dirigere l’Orchestra Filarmonica Vittorio Calamani. In programma due capisaldi del repertorio sinfonico: la Sinfonia n. 45 di F. J. Haydn e la Sinfonia n. 2 di L. v. Beethoven. In particolare la composizione di Haydn, nota al grande pubblico come “Sinfonia degli Addii” crea il pretesto per un’ulteriore coincidenza tra passato e presente: così come durante la prima esecuzione i musicisti a turno smisero di suonare, spensero la candela del loro leggio e lasciarono la sala, facendo rimanere sul palco solo due violini (Haydn stesso e il primo violino, Luigi Tomasini), allo stesso modo l’orchestra Calamani si ritirerà dal palco lasciando il pubblico da solo in sala e lasciandoci un duplice messaggio: il primo consiste nella rappresentazione del bisogno di ciascuno di noi di buttarci alle spalle il passato recente – che per molti aspetti è ancora presente – e guardare al futuro; il secondo rappresenta la volontà di dare una risposta forte dopo il periodo dei concerti da casa e delle performance senza pubblico, facendoci rendere conto che abbiamo l’uno bisogno dell’altro, nella musica (come attori e fruitori) e nella vita.

Naturalmente anche noi di Quinte Parallele (e sicuramente ciascuno di voi lettori) abbiamo voglia di ritornare a fare musica dal vivo, ad ascoltarla, a raccontarla, a goderne. Per questo motivo vi invitiamo a rimanere sintonizzati sui nostri canali social e sul nostro sito web per non perdere gli sviluppi del Festival della Piana del Cavaliere prima e durante il suo svolgimento.

Marco Surace

Segretario di Redazione

Laureato in chitarra classica al Conservatorio "Santa Cecilia" di Roma e in Musicologia all'Università "La Sapienza". Nella mia quotidianità cerco di far convivere la mia ossessione per Maurice Ravel con l'entusiasmo della scoperta di nuove sonorità.

Innamorato perso del violoncello, della musica minimalista e della pasta al sugo. Ho una battuta o un meme per ogni occasione.

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