Classiche forme è la più bella sorpresa musicale di quest’estate
di Filippo Simonelli - 21 Giugno 2017
La Puglia è una meta molto ambita per le vacanze estive di tutti. Ma quest’anno, per chi non sopporta il frastuono di Gallipoli ma non disdegna comunque lo splendido mare pugliese, c’è una vera alternativa musicalmente soddisfacente.A partire dal prossimo luglio prenderà il via “Classiche Forme”, un festival interamente dedicato alla musica da Camera in un contesto decisamente insolito come il teatro sotterraneo di Spongano, in provincia di Lecce
La giovane pianista Beatrice Rana, oramai salita agli onori delle cronache per la sua vorticosa ascesa nel mondo della musica coronata da una tournèe internazionale con le Variazioni Goldberg di Bach è la mente dietro al progetto. La musicista salentina trapiantata a Roma, dove ha appena completato il suo percorso di studi con il maestro Benedetto Lupo, presa da un impeto di ragionevole nostalgia ha sentito il bisogno di imbarcarsi in un’altra impresa e di mettersi dietro la scrivania per mettere in piedi questa kermesse. “L’idea era proprio quella di portare qualcosa di nuovo nella mia terra natale, una terra con una grande tradizione d’opera e di musica sinfonica, ma mai di musica da camera” ci ha detto “
Avendo fatto esperienza sul palcoscenico ed avendo avuto l’opportunità di suonare con musicisti straordinari, ho pensato che questa mia ricchezza di contatti potesse essere un valore aggiunto per il Festival. Così ho deciso con un po’ di coraggio e molta incoscienza di imbarcarmi in questo progetto.”
Anche il nome, fortemente evocativo per chi conosce la musica, ha una storia singolare: “anche classiche forme è stata una cosa nata un po’ per gioco: il nome ha una doppi valenza: classiche forme e classic for me, che sottintende u po’ al nostro obiettivo. ha anche una apertura internazionale MA è anche volutamente rivolto al grande pubblico”. (Non a caso i prezzi di tutti i concerti del festival sono molto contenuti, specie se confrontati con le altre kermesse di musica classica, NDR)
Classiche forme è un festival costruito sul modello delle grandi kermesse internazionali, e il livello degli interpreti non fa eccezioni. Gli ospiti delle tre serate sono quindi musicisti di livello internazionale: la prima serata, il 7 luglio, sarà aperta con musiche di Antonioni (Morphing, per quartetto d’archi), Beethoven e Schumann, rappresentati rispettivamente da dalla sonata op. 24 e dal quintetto op. 44. Sul palco ad eseguirli ci saranno da Marta Kowalkczyk, Daniel Palmizio, Elena Urioste assieme alle sorelle Beatrice e Ludovica Rana.
La seconda sera saranno sul palco di nuovo in quintetto Kowalkczyk, Palmizio, Urioste e Ludovica Rana con il violoncellista Pablo Ferrandez, stavolta alle prese con il quintetto di Schubert op. 956, mentre Beatrice Rana si esibirà in duo con Ferrandez nella Sonata op.40 di Shostakovic’. La terza serata, conclusiva, è una leggera variazione sul tema: al più tipico quartetto d’archi subentra un quartetto con pianoforte e clarinetto, con Pablo Fernandez, Marta Kowalczyck, Beatrice Rana e il solista dell’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia Alessandro Carbonare alle prese con Debussy, Poulenc e Brahms.
Il passaggio dal palcoscenico alla scrivania da organizzatore è stato probabilmente il momento più complesso: “Mamma mia! Penso che dal palcoscenico si percepiscono solo determinate problematiche, ma per fare in modo che ci sia qualcuno sul palcoscenico allora si trovano una serie di questioni che io ignoravo del tutto. Per fortuna la mia famiglia e i miei collaboratori sono stati preziosi in ogni momento.”
A incastonare questo programma già ricchissimo di suo ci sono due appuntamenti piuttosto inusuali per un festival di musica classica: il 21 giugno ci sarà l’anteprima del festival con la piece “Tito – Il cantante piccoletto”, dedicata al cantante leccese Tito Schipa e espressamente pensata per un pubblico di giovani e giovanissimi, a cura di Francesco e Matteo Spedicato. Al termine invece della terza ed ultima serata ci sarà una festa di fine manifestazione, sulle note del Trio Jazz di Carolina Bubbico, Luca Alemanno e Dario Congedo.
Perché andare a sentire classiche forme? Beatrice Rana ci ha risposto così “Gli artisti sono eccezionali, il programma è strepitoso (e non lo dico perché sono io l’organizzatrice, aggiunge ridendo”), il Salento è meraviglioso e aiuta a ristorare gli artisti. E poi il cibo e il vino vanno alla grande!”
E poi diciamocelo, il mare di Spongano è sicuramente migliore di quello di Gallipoli, anche senza bisogno di paragonare Johannes Brahms a Gigi d’Agostino.
Filippo Simonelli