Cosa fa il Palazzetto Bru Zane?
di Alessandro Tommasi - 5 Maggio 2021
Immerso nelle atmosfere lagunari di Venezia, il Palazzetto Bru Zane è una realtà unica, con un piede in Italia e uno in Francia. Il Palazzetto viene inaugurato nel 2009 nel Casino Zane (la “piccola casa” per svaghi e divertimenti del vicino Palazzo Zane) restaurato per volontà della Fondation Bru, la cui Presidentessa è Nicole Bru, da ciò prendendo il nome di Bru Zane. La particolarità del Palazzetto Bru Zane emerge subito dal sottotitolo, “Centro di musica romantica francese”. Lo scopo ultimo, infatti, è promuovere in ogni modo possibile, con ogni strumento possibile tutto quel vasto repertorio che va dal 1780 al 1920, dal repertorio sinfonico e corale alla musica da camera, passando per opera, operetta e opéra-comique.
Quando affermo “ogni modo” e “ogni strumento” lo intendo per davvero: il Palazzetto Bru Zane opera su moltissimi livelli, dalla ricerca e la formazione fino all’edizione di volumi e partiture, passando per la produzione discografica fino ai concerti e alla produzione di spettacoli a livello internazionale. Partiamo dall’ultimo. Il Palazzetto non solo offre una stagione a Venezia dal calendario fitto di concerti, conferenze e ateliers-concerts per le famiglie, ma organizza anche un Festival Palazzetto Bru Zane a Parigi e uno a Montréal in Canada. L’anno in corso vedrà anche un Festival “Tanti baci da Roma” (che si terrà a Venezia nonostante il titolo) interamente dedicato ai compositori vincitori del Prix de Rome a Parigi. Tra i premi un soggiorno-studio a Villa Medici a Roma a spese del governo, una sorta di erasmus ante litteram. Non finisce qui però: il Palazzetto Bru Zane interviene attivamente per sostenere e favorire la programmazione di concerti e produzioni teatrali dedicati al Romanticismo musicale francese in tutto il mondo. Basta un rapido sguardo al calendario online per notare l’intensa attività che il Palazzetto realizza nel promuovere autori in gran parte poco meno che sconosciuti in Italia quali Mel Bonis, Étienne-Nicolas Méhul, Félicien David e George Onslow, al fianco di compositori il cui nome è ben noto ma di cui molto spesso si conoscono solo pochi esempi di una produzione enorme, quali Saint-Saëns, Berlioz, Gounod, Massenet, Dukas, Offenbach. Alcuni di questi eventi sono anche disponibili sulla piattaforma Bru Zane Replay o sul fornitissimo canale YouTube del Palazzetto.
Il secondo strumento che il Palazzetto Bru Zane mette in campo per questi autori è quello del sostegno, importante e sostanziale, alla ricerca, in gran parte dedicata ai fondi documentari inediti. Per consentire un miglior accesso a questi documenti, il Bru Zane si è dotato di una mediabase ricca di contenuti scaricabili liberamente per favorirne la circolazione e l’approfondimento. Il sito è disponibile in italiano, francese e inglese per aprirne la consultazione a gran parte della comunità scientifica internazionale. Conferenze, convegni, saggi, articoli e libri, la quantità di materiale messa a disposizione dal Bru Zane è veramente enorme, tanto più se consideriamo che il Palazzetto non ha ancora raggiunto la maggiore età (anzi, nemmeno l’adolescenza) ed è interamente sostenuto dalla Fondazione Bru e dai proventi delle proprie attività. Un passaggio nella sezione “Pubblicazioni” sul sito del Palazzetto Bru Zane ce ne fa rendere ben conto: dalle collaborazioni con editori quali Zecchini e Libreria Musicale Italiana per i volumi in italiano ai molti libri in francese in coedizione con Actes Sud, tra cui diari, epistolari, biografie e approfondimenti tematici. Non meno importanti dei libri sono le partiture, che il Palazzetto pubblica attraverso un lavoro sui manoscritti spesso dispersi per fondi e collezioni private, al fine di consentirne lo studio e la programmazione.
Sempre nell’area “Pubblicazioni” troviamo un’ulteriore attività del Palazzetto Bru Zane, ossia quella discografica. Non sarebbe possibile pensare una divulgazione senza dare la possibilità a musicisti ma anche appassionati e curiosi di ascoltare questa musica, in gran parte impossibile da incontrare nelle sale da concerto. Anche per questa sua attività il Palazzetto procede su due fronti: da un lato sostiene e supporta le produzioni di etichette quali Alpha, Brilliant/Piano Classics, Apartè, Accentus ed Erato; dall’altro realizza le proprie incisioni attraverso la propria etichetta discografica (Bru Zane), in genere dedicate all’autore che il Palazzetto sceglie di anno in anno come centro della propria attività. Molte di queste incisioni, soprattutto quelle del Palazzetto stesso, sono accompagnate da saggi di approfondimento anche molto estesi, per consentire una piena comprensione di brani molto spesso poco noti, se non proprio alla prima incisione. Questa vastissima attività di incisione trova un ulteriore strumento di divulgazione nella webradio Bru Zane Classical Radio, su cui passano in flow le incisioni legate al Palazzetto e non solo e su cui si possono ascoltare i concerti e le conferenze tenute al Bru Zane, in gran parte disponibili anche in podcast.
Qui sopra una delle playlist del profilo Spotify del Palazzetto.
Un’ultima azione denota non solo la pervasività del Palazzetto ma anche un aspetto fondamentale della Fondazione, ossia la formazione e l’inserimento professionale di artisti: dal 2020 il Direttore Artistico Alexandre Dratwicki cura un percorso per i cantanti e i pianisti dell’Accademia Teatro alla Scala, dedicato all’interpretazione del repertorio francese divulgato dal Palazzetto. Un percorso confluito in un concerto il 28 aprile al Ridotto Toscanini del Teatro alla Scala e già disponibile su Bru Zane Replay e sul canale YouTube dell’Accademia, con una replica prevista per venerdì 21 maggio a Venezia. Dal 2009 ad oggi, insomma, il Palazzetto Bru Zane è riuscito a strutturarsi estremamente bene per assicurarsi un’effettiva diffusione dei repertori da lui supportati: la capacità di operare su più livelli ha permesso al Centro di musica romantica francese di spaziare dai contenuti per i più piccoli fino alla ricerca scientifica, lavorando tanto sugli interpreti (già in carriera o in formazione) quanto su organizzatori e distributori, insomma facendo in modo che ci sia chi questa musica la studia, chi la suona, chi la programma e chi la ascolta. Io vi invito veramente a fare un giro sul sito e sui profili del Palazzetto Bru Zane e a seguire le sue iniziative, anche solo per scoprire autori che non avevate mai sentito nominare e trovarvi a passare una serata a spulciare la produzione cameristica di Louise Farrenc o Alberic Magnard, oppure ritrovare un’opera di Saint-Saëns che finora avevate letto solo nell’elenco su Wikipedia. Intanto, qui su Quinte Parallele sarà un vero piacere seguire il Festival “Tanti baci da Roma” dedicato ai compositori a Villa Medici, con futuri contributi, interviste e articoli di approfondimento.