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Musitaly: musica, cultura e ottimismo

di Marta Jane Feroli - 23 Settembre 2021

Quali sono gli ingredienti prinicpali per la ricetta di una buona ripartenza se non musica, cultura e ottmismo? Uno studio realizzato da Ernest & Young intitolato Rebuilding Europe: the cultural and creative economy before and after COVID-19, ci mostra come le misure restrittive causate dall’emergenza sanitaria abbiano avuto effetti devastanti sull’economia culturale e creativa europea, portando l’attenzione sull’enorme potenziale che ha il settore delle industrie culturali e ricreative per poter risollevare l’Europa dalla crisi.
Dopotutto anche nella storia questa scelta ha già portato buoni frutti, pensiamo alla crisi economica del ‘29, Roosevelt con il suo Federal Project diede un impiego a più di ventimila knowledge workers. In una paese come l’Italia inoltre, il patrimonio artistico storico e culturale costituiscono il mastice del nostro senso di appartenenza e modella la nostra identità. Tra gli insegnamenti del Covid possiamo annoverare sicuramente la celebrazione del giusto valore, alle persone, alle cose, agli spazi, alla libertà di espressione, e mai più di ora, in questo momento di ripartenza, sappiamo assaporare l’equilibrio che possiamo gustare in una sala da concerto, e così ancora una volta ci accorgiamo del grande impatto curativo che la musica ha sulla nostra anima.
Ed è in questo spirito di rinnovata e rinforzata consapevolezza dell’importanza della cultura musicale, così cara alla nostra causa, che abbiamo notato un progetto dal sapore nuovo, Musitaly, con l’ambizione non solo di dare voce all’eccellenza musicale italiana, ma di celebrarla nei luoghi importanti del nostro patrimonio storico culturale e veicolarla attraverso altri settori, come quello turistico.

Dunque Quinte Parallele non poteva mancare alla conferenza di presentazione, che si è tenuta il 15 settembre al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, alla quale hanno partecipato anche Istituzioni ed Enti importanti, dimostrando  che c’è ancora la voglia di credere nella cultura e quanto il comparto musicale sia strettamente legato al settore pubblico.

Il progetto è stato ideato dai professionisti di Promu – All For Music, Alessandro Muller  e Enrico Loprevite, in collaborazione con l’Istituto Italiano Obor, diretto da Michele de Gasperis, e mira alla valorizzazione dello spettacolo dal vivo, tramite concreti piani di rilancio, non solo a livello nazionale, aprendo tavoli di confronto con enti di promozione culturale e turistica che mirano alla promozione internazionale di concerti rassegne e festival che possano rappresentare l’eccellenza e il prestigio italiano all’estero, cercando di semplificare delle complessità del settore dello spettacolo dal vivo e ad offrire un modello accessibile per giovani imprenditori che si lanciano in un settore permettendogli così di emergere in maniera sistemica.

Il Presidente Michele de Gasperis racconta la natura alla base del progetto:

«L’Istituto Obor rappresenta e promuove l’Italia su paesi della via della seta, in cui la Cina è tra quelli a maggior rappresentanza. La musica tra tutte le arti è quella di più immediata interpretazione, diventando quindi un tulle per gli altri compartimenti e settori industriali. L’evento musicale così diventa l’elemento cardine che apre le porte a tutto il resto». Durante la conferenza Luca Fornari, Amministratore Delegato A.T.C.L., sottolinea l’importanza del binomio cultura e territorio:

«la cultura nei territori è uno strumento fondamentale per promuovere i territori stessi, così anche le singole comunità possono ritrovarsi e ricostruire un sentire comune che già prima della pandemia era a dura prova».

Alessandro Muller, Presidente di Promu, nell’illustrare Musitaly spiega:

«Con questo progetto si potranno creare eventi culturali che possano avere un forte legame con il territorio, e che oltre ad essere alimentati dall’entusiasmo dell’amministrazione locale possano diventare dei veri investimenti, regalando quindi oltre ad un omaggio al luogo ospitante anche una grande fonte di investimento».

Proprio per sottolineare l’importanza del territorio e della cultura storica del nostro paese, questo progetto trova la sua cornice in un luogo immortale, il Giardino Centrale del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia. Dopotutto, la musica da sempre ha fatto parte di Villa Giulia, sin dalle sue origini, quando Papa Giulio III lo concepì per farlo brulicare di artisti ed allietare gli ospiti con musica e concerti.

Con Musitaly, a distanza di anni, si porta avanti questa forte tradizione, offrendo agli ospiti del Museo diletto e benessere, calati nella bellezza storica del luogo, cogliendo l’occasione di celebrare ancora una volta una civiltà, quella etrusca, particolarmente importante nella costruzione della nostra fisionomia culturale, e dunque percorrendo ancora il sentiero rosso musica, cultura e territorio.

Valentino Nizzo, Direttore del Museo Nazionale Etrusco, ci accoglie alla conferenza di presentazione, felice di poter rappresentare un’istituzione che può contribuire  alla società nel suo insieme, in uno dei punti importanti della missione di ogni luogo che costituisce qualcosa che appartiene a tutti, in un Museo che racconta un mediterraneo pre romano nel quale la musica è stata da sempre uno strumento per veicolare la memoria e dunque la conoscenza. Inoltre non possiamo non notare che l’obiettivo di questo progetto è molto vicino all’abilità di relazione culturale con l‘estero che avevano gli etruschi.

A seguito della conferenza, la rassegna musicale Incontri con la Musica, inaugurata dal prestigioso trio composto dalle prime parti dei Solisti di Pavia, formato da Sergio Lamberto, Riccardo Savinelli e Jacopo di Tonno, che in un’atmosfera di storia cultura e suggestione hanno incantato il pubblico con la magistrale esecuzione delle Variazioni Goldberg BWV 988 di Johann Sebastian Bach. Sappiamo che le Variazioni Goldberg, composte da Bach intorno al 1741 e dedicate poi all’allievo Johann Gottileb Goldberg, sono state nella storia varie volte destinate ad organici differenti rispetto all’ organico originario per clavicembalo. Fra le trasposizioni più interessanti, troviamo senz’altro l’elaborazione per trio d’archi di Bruno Giuranna, scelta dal nostro trio per il concerto di apertura della rassegna.

La particolare precisione tecnica del singolo esecutore, le scelte timbriche accuratamente concertate nell’insieme tra il ricco e il penetrante, hanno permesso al pubblico di assaporare un’esecuzione particolarmente chiara ed elegante, con una sapiente tenuta della tensione armonica nei momenti di maggiore climax, e la particolare precisione tecnica ci consente di gustare con ancora più consapevolezza sonora la densa scrittura contrappuntistica tipica del compositore tedesco. Ma soprattutto, ad incarnare il vero spirito del progetto, l’acustica dei Giardini del Museo crea un’amplificazione naturale del prestigioso trio, permettendo così un impasto timbrico senza eguali, facendo percepire ogni risonanza, riverbero sonoro e colore timbrico.

Dunque non possiamo concludere se non con un augurio per Musitaly, auspicando che ci regali ancora ricche portate ben amalgamate di musica e storia.

Ciao!

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Diplomata e laureata brillantemente in flauto traverso e violoncello, da sempre appassionata di ricerca musicologica.

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