Ri-conoscere Beethoven con Guido Giannuzzi
di Redazione - 18 Novembre 2020
Un vademecum per avvicinarsi a Beethoven a 250 anni dalla sua nascita
Nel 250° anniversario della nascita del grande Ludwig van Beethoven, Mursia Editore pubblica il bel volume Invito all’ascolto di Beethoven di Guido Giannuzzi, musicista, saggista, direttore del «Filarmonica Magazine» di Bologna, già autore di altri importanti lavori, quali Paul Wittgenstein, il pianista dimezzato e Gli ombrelli di Satie. Viene, così, offerto agli studi beethoveniani un ulteriore validissimo contributo di larga prospettiva, con interessanti apporti culturali, letterari, storici ed estetici, che fanno di questa ricerca un vero e proprio viaggio di ri-scoperta dell’uomo, dell’artista, delle sue pagine più intense.
Apre la lettura un vasto panorama biografico che analizza, con dovizia di particolari, gli anni della formazione di Bonn, la sete di conoscenza, il genio, gli incontri, le istanze rivoluzionarie, l’amore per le letture di Kant, Schelling, Shakespeare, Goethe, Schiller, Novalis, ma anche dei modelli classici del mondo antico, da Platone ad Aristotele, da Omero ai tragici greci: opere che permisero a Beethoven di indagare a fondo la sintesi perfetta tra filosofia e lirica, tra bellezza e morale. Quindi, l’emancipazione, il periodo viennese sullo sfondo del Congresso, le aspettative, la conquista del grande pubblico proprio negli anni in cui il musicista, come scrive Giannuzzi, «riuscì a rendere formidabili anche i suoi eccessi di irrequietezza, di disordine, d’insofferenza», fino al dramma della sordità, testimoniato nel doloroso Testamento di Heiligenstadt. Una lettura avvincente accompagna ora il lettore nei luoghi e nei ricordi del compositore: un percorso scandagliato e illuminato da un’indagine sapiente, che offre all’autore la possibilità di rendere ancora più viva la figura di Beethoven – vogliamo qui ricordare l’incontro viennese con la giovane Bettina Brentano, eccentrica frequentatrice dei Circoli letterari protoromantici, alla quale Beethoven amò confessare i “segreti” della propria ispirazione musicale, o l’incontro di Tepliz con il grande Goethe – e di enucleare, puntualizzare e descrivere con felice intuito musicale anche alcune emergenti partiture.
Di grande impatto le pagine riservate da Giannuzzi al complicato rapporto affettivo di Beethoven con il giovane nipote Karl, agli ultimi capolavori, agli ultimi dolorosi mesi di vita di un compositore che ha sempre vissuto la Musica come Religione, l’attività artistica come missione “etica” al servizio dell’umanità, lo streben dei laceranti conflitti dell’esistenza come fermenti dello Spirito.
Un ampio capitolo viene dedicato dall’autore, con colta perizia, alla visione critica ed esegetica delle più belle pagine beethoveniane: Sinfonie, Concerti, Quartetti per archi, Trii, Sonate per pianoforte e per violino, il Fidelio, la Missa solemnis sono restituite al lettore con chiarezza e organicità, mettendo a fuoco l’universo “poetico” del linguaggio beethoveniano, le luci del suo “stile tardo”, i valori di quella humanitas che rese infiniti gli spazi della sua anima.
Le pagine dedicate agli orientamenti della critica offrono poi un’ampia visione d’insieme. L’immagine eroico-romantica del compositore solitario e orgoglioso, il pathos del suo linguaggio intimo e introspettivo, ha infatti ispirato filosofi e musicisti, da Schopenhauer e Nietzsche ad Adorno, da Wagner – che nel saggio Beethoven (1870), per sedurre l’anima del popolo tedesco, ne fece il mito germanico dell’eroe-martire, rivelatore dello Spirito e del Mondo – alla poetica di Thomas Mann, fino alla contestazione universitaria californiana, che proprio in Beethoven aveva identificato il simbolo della rivolta contro schemi e convenzioni. «Una parabola inaspettata – scrive Giannuzzi – per il compositore. Eppure, a duecentocinquant’anni dalla nascita, Beethoven ha ancora molto da dire a generazioni così lontane perché, per primo, impose l’umanità come elemento principale della musica: un’umanità che abbandona il limite dell’individuale e delle contingenze storiche per farsi universale».
Il catalogo delle opere beethoveniane, una bibliografia aggiornata e una ricca discografia accrescono il valore del libro, assecondato nella lettura da un’elegante veste editoriale. Ne risulta un saggio esaustivo di convincente organicità, indispensabile per chi voglia conoscere, e amare, opere straordinarie.
Adele Boghetich
Guido Giannuzzi, Invito all’ascolto di Beethoven, Mursia 2020 (pagg. 200, Euro 17.00)