Come funziona un “singolo” per la musica classica?
di Filippo Simonelli - 6 Marzo 2023
La forma del singolo non è solitamente la prima cosa a cui pensiamo quando andiamo ad ascoltare un brano di musica classica – o colta, o con qualunque sinonimo la vogliate chiamare. Il tipo di format che si è affermato di più negli anni, pur con tanta fatica, è quello dell’intero disco, passato dalle due facciate di vinile – una sinfonia e un concerto per esempi – oppure più lavori legati da un filo tematico. In effetti però l’evoluzione tecnologica degli strumenti di ascolto, nel bene e nel male, favorisce una fruizione più immediata e rapida nella quale la fruizione di un breve brano, stile foglio d’album alla Schumann per capirci, ha una sua ragion d’essere odierna.
Ne abbiamo parlato con Gian Marco Ciampa ed Erica Piccotti, entrambi solisti affermati ma anche uniti in un duo oramai consolidato che propone una riscoperta del repertorio per chitarra e violoncello in una chiave nuova. I due musicisti, in quanto vincitori dell’edizione 2022 del Contest Lazio Sound Scouting, si sono confrontati con questa forma in una maniera speciale e quello che ne è uscito fuori lo potete leggere nell’intervista qui di seguito…
Cominciamo la nostra conversazione parlando di questo singolo: come avete scelto il brano, perché e poi com’è diventato il prodotto finito che oggi è possibile ascoltare online – e offline.
EP Allora, avevamo in mente di scoprire alcuni brani di Piazzolla, arrangiarli o farli arrangiare per il nostro duo e nella selezione che abbiamo fatto sono usciti sia brani molto noti, come questo, che altri magari più ricercati o comunque sicuramente meno eseguiti. Diciamo che abbiamo deciso di registrare proprio Adios Nonino perché è uno dei brani che rende meglio sui nostri strumenti come trascrizione, ed è sia un brano d’effetto e compatto, ideale per il formato del singolo.
GMC e poi è stato il primo arrangiamento che abbiamo ricevuto, e per questo ringraziamo il Maestro Simone Cardini, giovane compositore che ha curato buona parte di questo lavoro per noi.
C’è stata una forte interazione nostra con lui, siamo partiti dalla sua versione ma noi abbiamo inserito una sorta di nostro commento per renderla più adatta e funzionale per il nostro lavoro.
Simone Cardini ha fatto già altri brani che avete affrontato anche composti ex novo da lui, nonostante non sia chitarrista o violoncellista di formazione: come vi siete trovati per il rapporto con le caratteristiche idioatiche degli strumenti?
GMC È proprio questo che lo rende un gran compositore: ha una capacità di padroneggiare tutti gli strumenti indipendentemente dalla sua capacità o meno di suonarli. Poi con la chitarra ha sicuramente un feeling particolare, avendo già scritto per me, o per Tallini. C’è quell’anima rock-metal nella chitarra che magari lo fa sentire particolarmente a suo agio, per questo rende così bene, gli piace.
EP Ma anche sul violoncello sa il fatto suo, siamo intervenuti veramente poco nel suo lavoro. Poi è chiaro che trattandosi di arrangiamenti non funzioneranno mai esattamente allo stesso modo di lavori concepiti proprio per quello strumento, ma non si percepisce nessuna fatica né all’ascolto né durante la performance. Vuol dire che la trascrizione è fatta proprio bene.
Tornando al discorso del singolo, che è parte di tutto il progetto premio di Lazio Sound Scouting, è interessante capire com’è stato per voi, musicisti classici a tutti gli effetti, lavorare a un singolo, che è una forma di produzione musicale generalmente associata ad altri generi.
EP Si, in effetti ci siamo dovuti un po’ modernizzare per lavorare a un singolo. Sicuramente siamo più abituati a lavorare ad interi album che raccolgano più pezzi e più varietà, anche se non è per noi una novità assoluta: lo avevamo già fatto in passato.
Lazio Sound ci è venuta in aiuto soprattutto per quel che riguarda l’aspetto manageriale della questione, dai dettagli dell’uscita del singolo agli aspettti di promozione e sulla stampa. Magari queste sono cose su cui nel nostro mondo di solito viene riposta minore attenzione. Avere dietro di sé un team a cui ogni aspetto è affidato da un gran senso di protezione, e questo non è poco.
GMC … e poi la gestione dell’ufficio stampa, la realizzazione del video, la gestione dei social: sono tutte cose che di solito dobbiamo fare da soli, e qui si vede la differenza. E cosa più importante: i muscisti se lavorano in questo modo possono concentrarsi a fare quello che sanno fare, ovvero suonare. Poi è chiaro che non si può mai trascurare nessuno degli altri aspetti, e gli aspetti di contorno vanno comunque seguiti anche perché alla fine la faccia che esce su quel prodotto è la tua.
Il video realizzato per il singolo: anche questa è una parte importante della promozione, mutuata dalla musica pop
Nel contesto del vostro duo come progetto più ampio, questo lavoro come si colloca e come si inserisce in un progetto più ampio?
GMC Beh Adios Nonino è un po’ il completamento di un progetto di tre autori di lingua spagnola iniziato l’anno scorso, Granados, De Falla e adesso Piazzolla. Il filo conduttore però non è solo culturale, ma abbiamo cercato di trovare autori che fossero adatti per i nostri strumenti ma soprattutto avessero fatto tesoro dell’eclettismo e dell’inserimento di elementi di folclore tipico nella musica di tradizione colta europea. Cerchiamo compositori che abbiano due anime, in un certo senso. L’obiettivo per ora è portare avanti questi programmi in concerto, con l’obiettivo più di lungo termine di realizzare un cd che sintetizzi questa proposta artistica.
EP Si esatto, in un cd possiamo far vedere tutto un “viaggio”.
E invece per quel che riguarda l’aspetto della programmazione di questo tipo di programmi e di concerti, per portare questo programma ad un pubblico più ampio rispetto a quello della musica classica, quanto pensate possa aiutare questo tipo di ibridazioni che proponete?
EP Molto, sicuramente è un programma che si presta ad un ascolto immediato sotto molti punti di vista, è molto accattivante anche per un pubblico poco abituato per concerti di musica classica. Per ora abbiamo raccolto solo riscontri positivi da un pubblico molto variegato, e per questo pensiamo che possa essere un programma vincente per attirare e coinvolgere un po’ tutti…
GMC …però attenzione, facile ascolto non significa che sia musica “facile”; i compositori sono tutti di altissimo livello e la musica, sia quella originale che gli arrangiamenti, è di ottima fattura. E questo forse è il massimo a cui possiamo aspirare: creare una proposta che possa coinvolgere tanto l’amante di musica classica più preparato quanto i “profani” o chi si sta affacciando più timidamente a questo mondo senza compromettere la qualità creativa che c’è dietro.
Paradossalmente le resistenze più frequenti le troviamo nelle stagioni più tradizionali, ma anche questa non è la nostra normalità. Certo, ci fa piacere ancora di più se riusciamo a far rivalutare questo repertorio anche in ambienti del genere. Parlando dal punto di vista violoncellistico, è un repertorio fatto di tutte trascrizioni, e questo lo rende una musica un po’ snobbata: è un peccato che il nostro mondo le perda.
I credits per la foto di copertina appartengono a Claudia Pajewski