Beatrice Rana è il futuro del pianoforte italiano?
di Filippo Simonelli - 22 Gennaio 2019
Intervista a Beatrice Rana
La storia della musica classica è costellata di enfant prodiges: interpreti, compositori e direttori che già in giovanissima età riescono a raggiungere vette che a tutti gli altri sono precluse per tutta la vita.
All’apparenza questo potrebbe essere anche il caso di Beatrice Rana, che già giovanissima ha sbancato concorsi, debuttato nelle sale da concerto più prestigiose del mondo ed ha alle spalle anche una considerevole esperienza discografica; lontana dagli ottantotto tasti ha fatto da giudice del concorso della Amadeus Factory ed è stata persino insignita del titolo di Cavaliere della Repubblica da Sergio Mattarella.
Ma sarebbe una considerazione riduttiva.
Dietro a questi aspetti immediatamente accattivanti c’è infatti un’artista che a 25 anni ha già un approccio onnicomprensivo alla professione di musicista. Il suo approccio al pianoforte è quello dei cercatori: ha esplorato e portato in concerto musica che va da Bach a Carlo Boccadoro, senza preconcetti di sorta ma sempre con una profonda consapevolezza delle esigenze di ciascun brano, forte anche di studi compositivi che l’hanno plasmata quasi quanto la pratica strumentale, seguita passo passo dal Maestro Benedetto Lupo.
Ma c’è soprattutto una pianista che è perfettamente consapevole di doversi mettere ancora molto in gioco perché, nonostante la lista di successi già ottenuti, la strada da fare è ancora lunga sia per la propria affermazione che per mandare ridare il posto che merita alla musica classica in Italia. Il progetto Classiche Forme, una rassegna estiva che guida da due anni nella nativa Puglia e in cui raccoglie alcuni dei giovani più promettenti di questo mondo. Per svolgere questa ambasciata musicale Beatrice ha poi anche costruito una sapiente personalità sui social network, molto attenta alle reazioni e alle curiosità del pubblico ma senza eccessi di accondiscendenza o stucchevoli ricerche della viralità.
Ci sono buone probabilità che il “modello Beatrice Rana” sia quello giusto per le prossime generazioni di musicisti di tutti i tipi. Per questo l’abbiamo incontrata, ed abbiamo deciso di sperimentare per la prima volta la video intervista per far raccontare dalla sua viva voce quello che l’ha resa una artista già così completa.