“Para un Gentilhombre”, un Festival segoviano a Lucca

L'Istituto Musicale Luigi Boccherini omaggerà Andrés Segovia con un grande Festival dedicato al grande chitarrista e al mondo delle sei corde

Sugli schermi di Quinte Parallele si è parlato più volte di colui che può essere definito il “padre” della chitarra: Andrés Segovia. Il grande chitarrista andaluso, che nel secolo scorso ha contribuito a restituire alla chitarra la dignità di strumento da concerto e grazie al quale si è costituito il suo repertorio fondamentale, ha acquisito una tale notorietà da essere «identificato», come ha ben detto il musicologo Stefano Picciano in una chiacchierata che abbiamo intrattenuto tempo fa, «con l’immagine stessa dello strumento» (o come direbbe il mio collega parallelo Filippo Simonelli, Segovia «ha letteralmente inventato uno strumento»).

 

Insomma, Segovia è stato e rimane un riferimento imprescindibile per le sei corde, tanto che a trentacinque anni dalla sua scomparsa il senso di gratitudine e ammirazione nei suoi confronti rimane tangibile. Lo dimostra l’Istituto Superiore di Studi Musicali “Luigi Boccherini” di Lucca, che quest’anno omaggerà il Maestro in pompa magna proponendo un’iniziativa degna di nota chiamata “Para un Gentilhombre”.
La manifestazione lucchese, il cui titolo richiama la celebre Fantasia per chitarra e orchestra che il compositore spagnolo Joaquín Rodrigo ha dedicato a Segovia, si svolgerà dal 21 febbraio al 2 giugno 2022 nell’ambito della stagione #Open2022 − in appendice al programma ufficiale è da segnalare lo speciale evento del 29 ottobre, in cui si celebreranno i 50 anni dal concerto di Segovia a Lucca − ed è nata su spinta del dipartimento di Chitarra dell’Istituto (Giampaolo Bandini, Dario Vannini e Lucia Guerra) in collaborazione con la Fundación Museo Andrés Segovia.

Il Festival vedrà la presenza a Lucca di alcuni tra i più importanti chitarristi della scena internazionale (Marcin Dylla, Raphaella Smits, Gabriel Bianco, Margarita Escarpa, Anabel Montesinos, Frédéric Zigante, Giampaolo Bandini, Alex Garrobé, Otto Tolonen, Ricardo Barcelò, Pavel Steidl, Miguel Trapaga Sanchez) che si esibiranno in concerto proponendo brani tratti dal repertorio segoviano o a lui dedicati e che terranno delle Masterclass per gli studenti dell’Istituto.
Non mancheranno interessanti incontri di approfondimento sulla figura di Segovia, in cui si metteranno in luce aspetti legati alla sua eredità (le conferenze di Stefano Picciano e Oscar Ghiglia), al suo rapporto con i compositori con cui ha lavorato e per i quali nutriva una profonda amicizia (la conferenza di Frédéric Zigante/Marianne Tansman su Alexandre Tansman e quella su Mario Castelnuovo-Tedesco che avrò il piacere di tenere con Diana Castelnuovo-Tedesco) e alle sue chitarre (conferenza di Gabriele Lodi).
Il Festival, però, non vivrà solo di momenti ‘accademici’: occasioni di incontro come quelle dei Cineforum permetteranno ai partecipanti di entrare ancor più in profondità nel mondo segoviano – sono previste proiezioni delle sue Masterclass, di sue esibizioni ma anche di documentari e di interviste che lo vedono protagonista – in un contesto decisamente più leggero e conviviale.

 

Un aspetto differenzia questa manifestazione da tante altre: si tiene in un Istituto AFAM, una realtà che coinvolge tanto i docenti quanto gli studenti. E infatti i veri protagonisti del Festival saranno gli allievi dei corsi di chitarra, che non avranno solamente l’occasione di arricchire la propria conoscenza in senso storico-teorico assistendo alle conferenze e alle proiezioni, poiché si troveranno immersi in una circostanza capace di favorire la crescita anche e soprattutto dal punto di vista pratico-performativo. Durante le numerosissime ‘Maratone’ concertistiche in cui saranno coinvolti come esecutori di musiche tratte dal repertorio segoviano (alcune delle quali raramente eseguite), gli alievi potranno mettere in pratica i consigli e le indicazioni ricevute nel corso delle Masterclass.

Per tutte le informazioni e per conoscere il calendario degli eventi in programma si rimanda al sito web dell’Istituto Boccherini e ai profili Facebook e Instagram del Guitar Department.

Marco Surace


Studiare a distanza è difficile. Difficile concentrarsi, difficile entrare nello spirito del brano e difficile immaginarsi di suonare con altri.
La tecnologia però ci permette di studiare e lavorare al meglio sui brani che vorremmo imparare per concerti o audizioni: scopri di più grazie ai nostri partner, cliccando qui.

Articoli correlati