Al cuore dell'opera italiana: seconda fase del Concorso Toscanini

Si conclude oggi l'undicesima edizione del Concorso Internazionale per giovani Direttori d'Orchestra "Arturo Toscanini". Noi di Quinte Parallele siamo qui a Parma per documentare per voi i dietro le quinte di questo meraviglioso percorso (oltre che mangiare prosciutto e parmigiano).

Il 24 maggio 2021 si è conclusa a Parma la prima fase eliminatoria del Concorso Internazionale per direttori d’orchestra “Arturo Toscanini”, che in questa sua undicesima edizione si è totalmente concentrata sull’opera italiana. I dodici concorrenti, scelti tra quasi 250 candidature giunte da tutti e cinque i Continenti, dal 9 al 24 maggio, sono stati guidati da insigni docenti e professionisti del settore all’interno di un percorso di approfondimento, composto da laboratori, masterclass, lezioni individuali e di gruppo sull’opera lirica italiana e sulla cultura del nostro Paese.

Dei dodici giovani direttori d’orchestra, una giuria tecnica presieduta dal Maestro Antonello Allemandi, da Gianni Tangucci e da Marco Tutino, ne ha selezionati sei per l’accesso alla seconda fase del Concorso che si è tenuta proprio in questi giorni a Parma, dal 19 al 23 ottobre.

Sergey Akimov dalla Russia, Vitali Alekseenok dalla Bielorussia, Andreas Gies dall’Italia, Felix Hornbachner dall’Austria, Haoran Li dalla Cina e Sasha Yankevych dall’Ucraina si sono misurati nella concertazione e direzione di sestetti rossiniani, recitativi mozartiani, sinfonie e duetti d’opera.

Illustrazione di Lorenza Natarella

Arturo Toscanini è un punto di riferimento importantissimo per i direttori d’orchestra di tutto il mondo ed è ammirevole il modo in cui La Toscanini si impegni a mantenere viva la memoria del Maestro grazie anche a un Concorso a lui dedicato. Da quando il centro di produzione musicale Arturo Toscanini ha aperto le sue porte ai concorrenti del Concorso, i giovani musicisti non hanno mai smesso di apprendere e di confrontarsi sui valori e i principi che guidano lo stile dell’opera italiana.

Alberto Triola, Sovrintendente e Direttore Artistico de La Toscanini, è riuscito a unire intorno al progetto del Concorso energie giovani e competenti e personalità importantissime del panorama musicale internazionale, facendo sì che la vocazione artistica e spettacolare della Fondazione fosse fiancheggiata da un’azione formativa in grado di costruire una cultura cittadina e nazionale fortemente consapevole.

Vitali Alekseenok, finalista del Concorso. Foto di Daniele Romano

Questa nuova edizione del Concorso Toscanini non è soltanto un importante segnale di ripresa del panorama musicale dopo la chiusura dei teatri dovuta alle disposizioni pandemiche, ma è anche un consapevole recupero della tradizione italiana nel solco del Maestro parmigiano che per primo ha segnato la storia dell’interpretazione ed esecuzione orchestrale.

Sono veramente numerosi gli aspetti innovativi e interessanti di questo Concorso, fra questi non possiamo dimenticare di citare la creazione di una Commissione Speciale costituita da Sovrintendenti e Direttori Artistici di molte Fondazioni lirico-sinfoniche, di Teatri di tradizione e di Festival italiani, i quali avranno la facoltà di mettere in palio premi in termini di scritture artistiche. Ad aderire al progetto dando un’incredibile occasione ai giovani direttori d’orchestra sono stati il Teatro Coccia di Novara, il Teatro Petruzzelli di Bari, il Teatro delle Muse di Ancona, il Teatro Municipale di Piacenza, il Donizetti Opera Festival di Bergamo, il Teatro dell’Opera di Roma, la Fondazione Arena di Verona, il Teatro Massimo di Palermo, il Teatro Comunale di Bologna, il Teatro Regio di Parma, il Macerata Opera Festival, il Teatro Carlo Felice di Genova, il Rossini Opera Festival di Pesaro, il Teatro Verdi di Trieste, il Teatro Regio di Torino, il Teatro Comunale di Modena, l’AsLiCo, il Festival della Valle d’Itria di Martina Franca e il Teatro Verdi di Pisa.

Quando a maggio, nel corso della fase preliminare del Concorso, abbiamo incontrato il Maestro Fabio Luisi, presidente della giuria internazionale, gli abbiamo chiesto qual è il valore che secondo lui ha oggigiorno l’opera lirica:

L’opera ci è necessaria perché è uno specchio della nostra esistenza, come tutte le forme d’arte, deve essere uno specchio davanti al quale noi ci mettiamo e capiamo che quello che vediamo è il nostro riflesso: “Traviata sei tu”, “questo sono io”, è un momento storico, un momento sociale, e questo vale per qualsiasi opera. L’opera lirica è un microcosmo, in sé ha tutte le espressioni dell’esistenza umana, in due ore abbiamo una riproduzione in piccolo (neanche troppo in piccolo tutto sommato) di ciò che siamo noi, di quello che fa parte della nostra vita, che ci emoziona e ci tocca l’anima nel profondo.

Fabio Luisi col finalista del Concorso Sasha Yankevych. Foto di Luca Pezzani

Ad aumentare il prestigio del Concorso è la Giuria Internazionale, composta dai Direttori Artistici e Sovrintendenti dei maggiori teatri internazionali fra i quali: André Comploi del Teatro alla Scala, Ronald H. Adler del Semperoper Dresden, Augusto Techera del Teatro Colón di Buenos Aires, Jesús Iglesias Noriega del Palau de les Arts Reina Sofía, Richard Hetherington della Royal Opera House, Alberto Triola della Fondazione Arturo Toscanini e il M° Fabio Luisi, Presidente della Giuria.

La giuria, dopo aver selezionato i tre finalisti alla semifinale del 20 ottobre, selezionerà oggi il vincitore del Concorso. La prova finale si svolgerà in forma di concerto aperto al pubblico presso il Teatro Regio di Parma. I tre finalisti dovranno dirigere un duetto rossiniano (Tancredi, Mosè e Semiramide) e un atto d’opera verdiano (Macbeth, Nabucco e Traviata). Il Concorso vanta anche un Comitato d’onore di grande prestigio al quale hanno aderito alcuni fra i maggiori direttori d’orchestra della nostra epoca quali Roberto AbbadoRichard Bonynge, Bruno Campanella, Daniele Gatti, Fabio Luisi, Gianandrea Noseda e Antonio Pappano, che hanno sostenuto l’iniziativa de La Toscanini con grandissimo entusiasmo.

Felix Hornbachner, finalista del Concorso. Foto di Daniele Romano

Grazie alla presenza di numerosi sponsor, il Concorso offre ai giovani concorrenti importanti premi in palio: al primo classificato verranno assegnati 15.000 euro più una scrittura artistica nella prossima stagione concertistica della Filarmonica Arturo Toscanini messi a disposizione da Pusterla 1880. Il secondo classificato riceverà, grazie ad HeraComm, 7.500 euro, mentre per il terzo classificato Cepim metterà a disposizione 5.000 euro. Ma i premi non sono di certo finiti qui! I giovani direttori avranno anche la possibilità di vincere due premi speciali: il premio speciale del pubblico (2.000 euro offerti dal Rotary Club Salsomaggiore) e il premio speciale “Emanuela Castelbarco Toscanini” per la miglior esecuzione di un duetto verdiano (1.000 euro offerti da Verdissime.com).

Noi di Quinte Parallele siamo qui a Parma a seguire passo a passo il Concorso e il cammino dei suoi giovani protagonisti e se vorrete scoprire insieme a noi il vincitore di questa undicesima edizione e tutti i dietro le quinte di questa fantastica iniziativa, non vi resta che rimane connessi sulle nostre pagine, presto ci saranno numerosi aggiornamenti!

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