I musei del suono: la fonte ispiratrice del concorso “La musica crea amicizia”

Un focus sul concorso internazionale di composizione pianistica "La musica crea amicizia" dedicato alla figura di Giovanni Canciani.

L’amore, l’indiscussa competenza e la totale dedizione che Giovanni Canciani (1936-2018) ha dato per tutta la sua vita agli strumenti da tasto, sia sotto gli aspetti compositivi che costruttivi, fine restauratore qual era, oltre che compositore, ha portato alla nascita del primo Concorso internazionale di composizione pianistica a lui dedicato, che prende a prestito un suo detto come motto ispiratore: La musica crea amicizia. Il bando scade il 31 agosto, la giuria è speciale e trasversale, composta da Luca Ciammarughi (presidente), Remo Anzovino e Stefano Battaglia. In questo nostro articolo abbiamo già raccontato le finalità dell’iniziativa e le modalità per partecipare. 

Ma c’è altro da scoprire di quest’idea, nata dall’ultimo allievo di Canciani, il musicologo e ricercatore Alessio Screm che ha messo in atto, insieme al musicista e figlio adottivo Daniel Canciani Procházka, un modo nuovo, aperto alla creatività, per far conoscere e divulgare la vita e l’opera del maestro vissuto tra il Piemonte e il Friuli Venezia Giulia. Regione quest’ultima che ha dato i natali a Canciani, eremo dove poi è tornato ed ha vissuto dagli anni Novanta alla morte, precisamente a Paularo nelle valli di Carnia, dove ha lasciato un patrimonio inestimabile raccolto nelle case museo La Mozartina 1 e la Mozartina 2.

Se si visitano queste sedi, definite a buona ragione dal creatore Canciani I musei del suono, si coglie immediatamente il motivo per cui è al pianoforte che si è voluta dedicare la prima edizione del concorso di composizione a lui titolato. Custodiscono infatti una varietà impressionante e finemente scelta di strumenti da tasto (e non solo), tutti sonanti e suonabili, calati in ambienti salottieri in stile Sette ed Ottocento, impreziositi da mobili ed opere d’arte del periodo, con ricchissime biblioteche e altri rari cimeli. Sono case abitabili ed una volta visitate, un musicista non vorrebbe mai lasciarle, per la loro bellezza, per ciò che conservano e che si può suonare, per l’aria tutta musicale che si respira. 

Nella Mozartina 1, oltre ad organo positivo-portativo di fine Seicento dell’organaro Gianbattista Testa, strumento già appartenuto al cardinale Pietro Ottoboni, futuro papa Alessandro VIII, e interamente restaurato da Canciani, ci sono, per restare ai pianoforti: un Thurmer di fine Ottocento con meccanica corteza e intelaiatura in ghisa sospesa, un Waldemar con meccanica a baionetta, un pianoforte da tavolo Kaeferle, un Kriegelstein, un Erard, un Lipp e un forte piano Wopaterni, mentre come strumenti moderni ci sono un pianoforte mezzacoda Kawai ed un organo elettronico Viscount. Inoltre: tre armonium di cui un Debain, un Peiretti e un clavicembalo Ammer. 

La musica crea amicizia

La sala dell’organo Testa a La Mozartina 1 © La musica crea amicizia

Alla Mozartina 2 invece, nella sezione dedicata che è il cuore della collezione, ci sono quattro pregiati pianoforti a coda, a rappresentare “in nuce” l’evoluzione meccanica di scuola francese, tedesca, austriaca ed inglese tra XIX e XX secolo. Sono esposti: un Bösendorfer appartenuto alla famiglia Kaunitz del ministero degli interni di Francesco Giuseppe, esempio della meccanica viennese a scappamento semplice; un Erard di fine Ottocento, prototipo francese della meccanica a doppia ripetizione; un Broadwood del periodo vittoriano, modello della meccanica inglese, sempre a doppia ripetizione; un Ibach dalla meccanica sperimentale e infine un armonium ottocentesco ad aspirazione. Al piano terra, nella sala concerti ex cappella di Sant’Antonio Abate, ci sono: un organo De Paoli Vincenzi di scuola tosco-ligure, un clavicembalo a due tastiere De Blaise, un Piatino verticale del 1913, un Pleyel ed un Petrof, anch’essi verticali, oltre ad un moderno pianoforte modello B Steinway & Sons. Proprio niente male, verrebbe d’istinto da dire, e difatti è qui che sono raccolti il maggior numero di strumenti musicali storici della regione Friuli Venezia Giulia. Luoghi altamente raccomandati, da visitare.

La musica crea amicizia

C’è poi l’aspetto didattico e compositivo che lega Canciani agli strumenti da tasto, lui che per una vita e fino agli ultimi giorni ha insegnato organo, pianoforte ed ha scritto musica, sia sacra che profana per questi strumenti, anche in forma cameristica ed orchestrale. Un corpus che attualmente è in corso di studio e catalogazione. Ed è proprio dal tema di un suo brano sacro, Signore pietà dalla Messa in italiano, che il concorso di composizione “La musica crea amicizia” prende ispirazione, per invitare compositrici e compositori di ogni età e nazione a comporre nuova musica per pianoforte, senza limiti di genere o forma, aperto alla creatività secondo la filosofia di Canciani che nella musica vedeva la fonte della libertà e dell’amicizia.

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