Film Music Man: John Williams e 60 anni di carriera

Un tributo e un auspicio per i sei decenni di carriera del più celebre compositore di musica da film

Autore: Redazione

27 Settembre 2018

Quando si tratta di celebrare anniversari e ricorrenze, il rischio è sempre di essere nostalgici e persino rassegnati. Tali omaggi rischiano di trasformarsi in grotteschi ed impolverati musei in cui fare la conta di glorie passate e ricordi trascolorati, un po’ come la villa della diva decaduta Norma Desmond nel film Viale del tramonto, l’immortale capolavoro di Billy Wilder. Festeggiando i 60 anni di carriera di John Williams ci si ritrova invece a fare i conti con un personaggio ancora assai vivace e ben in vista. Il compositore N°1 del cinema hollywoodiano da almeno quarant’anni è un vero e proprio nume tutelare. È il punto di riferimento assoluto di schiere di compositori di colonne sonore statunitensi ed europei. È il simbolo contemporaneo di ciò che è stato definito “The Hollywood Sound”, ovvero il musicista che ha saputo più e meglio di altri assorbire una tradizione e rinnovarla con impetuoso slancio creativo. Ed è colui che ha dato voce ed anima musicale ai più grandi successi popolari del cinema americano degli ultimi quattro decenni. Sarebbe oltremodo sterile fare il solito lungo elenco dei vari blockbuster a cui Williams ha prestato le sue cure musicali. Insieme al nostro Ennio Morricone, è l’ultimo vero Maestro della musica applicata al cinema.
Compositore eclettico per il cinema, la televisione, ma anche autore di numerose pagine per la sala da concerto; direttore d’orchestra di ottima capacità interpretativa, soprattutto nel repertorio filmico e in quello che gli anglosassoni definiscono con eccesso di sintesi pops; pianista di grande tecnica e straordinaria destrezza, in particolare per il jazz anni ’40 e ’50. Basterebbe questa stringatissima panoramica per capire che John Williams non è soltanto il cantore delle guerre stellari, degli archeologi scavezzacollo, degli squali famelici, degli extraterrestri sperduti e dei maghi occhialuti. Senza nulla togliere alla sua imprescindibile produzione cinematografica più celebre ed amata (fondamentale per studiare e capire a fondo la “poetica” di questo autore), Williams è una figura musicale molto più ricca e sfaccettata di quanto non si sia portati a credere. Come tutti i Grandi della musica del XX secolo, trascende i recinti – se non addirittura i ghetti – dentro cui sovente si vuol confinare la sua opera.

Teatro Regio Parma – Accademia Verdiana

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