Josef Rheinberger – Il canto della sera

Pare ormai attestato come prodigi del calibro di Wolfgang Amadeus Mozart o Felix Mendelssohn Bartholdy fossero già attivi come compositori e musicisti sin dalla più tenera età, affermandosi grazie al loro talento già durante gli anni dell’adolescenza. Di esempi di tali virtù e precocità se ne possono scovare tanti nel corso della storia della musica, ma senza sforzarsi troppo né allontanarsi dai due esempi sopra citati vi è un nome che merita di essere ricordato: Josef Rheinberger.

Autore: Fabio Valente

4 Maggio 2016
Nato nel 1839 a Vaduz, capitale del piccolo stato del Liechtenstein, Rheinberger mostrò come la musica fosse per lui ben più che una fedele compagna di giochi sin dall’infanzia. Il piccolo Josef, nonostante l’astio che il padre, tesoriere ed uomo d’affari, provava verso la musica, era già dall’età di soli sette anni l’organista della chiesa del paese, intento ad allietare i fedeli durante le liturgie con la propria arte. Quando le sue abilità da enfant prodige del luogo iniziarono a renderlo oggetto d’ammirazione ben oltre i confini del paese anche il padre si ricredette e gli permise di iniziare i suoi studi musicali al Conservatorio di Monaco, in Germania, dove più tardi lo stesso Josef si sarebbe guadagnato da vivere grazie all’insegnamento dell’organo.
Nonostante la grandissima fama che l’intero continente europeo gli tributava nella seconda metà dell’ottocento, molte delle composizioni di Josef Rheinberger sono cadute nell’oblio della storia a seguito della sua morte, avvenuta nel 1901. Delle sinfonie per orchestra, delle sonate per organo, delle decine e decine di lavori di musica corale, solo pochi, sparuti titoli rendono oggi omaggio al compositore ed organista di Vaduz: tra questi emergono senza dubbio il “Requiem op.84″ e ancor di più il celebre “Abendlied”, vero e proprio capolavoro legato al nome di Josef Rheinberger. Letteralmente traducibile come “canto della sera”, Abendlied è una deliziosa composizione corale che Rheinberger iniziò a scrivere all’età di soli 15 anni. Completata poco più tardi e revisionata varie volte, è oggi una meravigliosa riflessione in musica sul testo biblico afferente all’episodio evangelico dei discepoli di Emmaus. Il testo, tradotto in italiano, recita “resta con noi, perché si fa sera e il giorno volge già alla fine”: tanto queste parole quanto la grazie nell’andamento delle voci fanno sì che tale composizione non possa che risultare un magnifico esempio di dolcezza e serenità, bellezza e meraviglia.
In occasione del terzo appuntamento della rassegna Musicateneo 2016 del Collegium Musicum Almae Matris di Bologna, sarà offerta agli appassionati di musica e a curiosi ascoltatori l’opportunità di ascoltare entrambi i suddetti lavori di Josef Rheinberger, inframmezzati ed arricchiti da altre esecuzioni di notevole interesse a completare un programma interamente dedicato alla musica corale, capace di spaziare dal canto gregoriano sino ai primi decenni del novecento. Particolarità del concerto in programma sabato 7 maggio sarà la collaborazione tra il Coro da Camera del Collegium Musicum Almae Matris e il Coro Universitario di Firenze, invitato appositamente dal primo in occasione della rassegna in atto a Bologna.

Il Coro del Collegium Musicum proporrà dunque al pubblico il mottetto “Bleibe,  Abend will es werden” di Albert Becker, il già citato “Requiem op. 84″ di Josef Rheinberger ed “O Nata Lux” del compositore americano Morten Lauridsen. L’idea del Coro Universitario di Firenze sarà invece quella di ripercorrere varie tappe della storia della musica corale a partire dal canto gregoriano, passando per “Super Flumina Babylonis” di Palestrina, sino al Novecento di Britten (“A Hymn to the Virgin”) e Duruflè (“Notre Père”). Sempre ad opera del Coro fiorentino sarà l’esecuzione dell’atteso “Abendlied” di Rheinberger, il cui testo si ricollega ciclicamente allo stesso episodio messo in musica da Becker nel mottetto eseguito dal Coro da Camera del Collegium.

L’appuntamento per tutti gli interessati a scoprire la figura di Josef Rheinberger e non solo è dunque per sabato 7 maggio, ore 21, presso la Chiesa di Santa Cristina della Fondazza (via Fondazza) di Bologna. L’ingresso è libero e la presenza caldamente consigliata per godere dell’ascolto di musiche raramente eseguite ma senza dubbio interessanti e significative.

Fabio Valente


Teatro Regio Parma – Accademia Verdiana

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